1. Destino crudele


    Data: 15/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: paolopi67, Fonte: Annunci69

    ... denaro sapendo che io uscivo a divertirmi. Mi montò dentro una rabbia infinita e risposi allo zio di non rompermi più le scatole, che ormai ero un uomo e che sapevo io come pensare a mia madre: in risposta ebbi una scarica di ceffoni e, mentre cominciavo a piangere sommessamente, lo sentii dire che da quel momento non ci avrebbe più passato nemmeno un centesimo.
    
    Cominciarono i guai: col mio misero stipendio non riuscivo ad arrivare alla fine del mese anche perché mia madre era sempre più pretenziosa e, con la scusa della sua malattia, voleva mangiare cose di prima qualità che mi costavano un occhio della testa. Provai anche a tornare dallo zio Mauro supplicandolo di aiutarci di nuovo ma il risultato furono due schiaffoni in pieno viso.
    
    Ero disperato: non sapevo come fare. Chiesi qualche soldo ai miei amici ma dopo un po’ anche loro smisero di aiutarmi. Trovai anche per due volte un secondo lavoro ma la sera ero troppo stanco per lavorare ancora e, dopo due tentativi, fui mandato via.
    
    Una sera ero in un bar vicino al porto.
    
    Avevo bevuto. Non sapevo cosa fare, come andare avanti. Non volevo tornare in quella casa anche se sapevo che ogni minuto che tardavo avrebbe fatto inferocire lo zio, che sicuramente mi stava aspettando con la cinghia in mano. La mia disperazione sembrava un pozzo nero e senza fondo. Potevo solo bere.
    
    A un certo punto mi si avvicinò un signore molto distinto, attaccò discorso e alla fine mi offrì l’ennesima birra. Come succede spesso a chi ...
    ... è ubriaco e in un mare di guai, iniziai a raccontare a quello sconosciuto tutti i miei problemi, vuotandogli addosso anni di frustrazione, difficoltà e misera esistenza.
    
    Dopo avermi ascoltato per una buona mezzora, mi squadrò bene e alla fine mi porse un biglietto da visita dicendomi: “Sono un fotografo di moda e tu sei un bel ragazzo: posso aiutarti a guadagnare qualcosa”.
    
    Ero incerto sul da farsi ma dopo qualche giorno, dopo aver chiesto per l’ennesima volta qualche euro in prestito ad un amico per andare avanti, mi decisi a chiamare il fotografo. Lui, Sergio, fu molto contento di sentirmi e mi dette appuntamento nel suo studio per l’indomani.
    
    Così mi presentai in quel palazzo elegante del centro, salii le scale e giunsi nello studio fotografico: Sergio mi accolse cordialmente, mi offrì un caffè e mi chiese se volevo provare a fare qualche foto con lui.
    
    Il mio primo servizio andò bene: dovevo assumere le pose tipiche da macho che non deve chiedere mai ma fu divertente farsi scattare le foto mentre Sergio mi dava indicazioni. Mi disse che avrebbe provato a piazzarmi come modello per qualche campagna di moda o pubblicitaria e mi dette 250 euro per il disturbo. 250 euro! Non stavo più nella pelle: 250 euro solo per aver fatto qualche foto….”però – pensai ridendo fra me e me – la mia bellezza vale qualcosa allora”….
    
    In effetti la cosa andò bene e Sergio qualche giorno dopo mi disse che il mio viso era stato scelto per dei manifesti che pubblicizzavano un centro ...
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