1. Silvì, come sono diventata ciò che sono


    Data: 26/12/2020, Categorie: Prime Esperienze Tabù Voyeur Autore: eli83f, Fonte: xHamster

    ... incredibile, “peccato che non sono qui a guardarci” presi la sua mano e la portai sulla mia figa.
    
    Inizio a sfiorare le grandi labbra, poi spostandomi un po' ebbe modo di toccarmi anche il clitoride fino ad infilare le dita dentro, gli strinsi il polso spingendo le sue dita dentro.
    
    “dimmi cosa ti eccita!” “mi eccita che ti hanno vista, che ti hanno desiderata”
    
    “mi avrebbero scopata” “Si mi eccita che tanti ti abbiano guardata desiderata”
    
    “e se fossero qui” “se fossero qui accenderei la luce e gli farei vedere quanto sei bella”
    
    “siiiii, e cosa faresti?” “ti spalancherei le cosce e ti farei godere” “con loro che guardano e si tirano una sega?” “si, che guardano quanto sei troia e schizzano per te” “e poi io con tanti cazzi attorno a me non posso approfittare?” “sii certo, ma la tua figa è per me” “a quindi cosa posso fare?” “quello che vuoi”.
    
    Proseguimmo con questi discorsi per un po', ero eccitatissima, mentre parlavamo vidi un’ombra poco distante da noi, fuori era abbastanza illuminato, ci stava una luna abbastanza luminosa, anche se non proprio vicino vidi l’ombra di un ragazzo, forse il proprietario del motorino parcheggiato in fondo al parcheggio.
    
    Non so come mai, ma la cosa non mi spaventò, anzi se possibile mi eccito ancora di più, io ero sulle ginocchia sul sedile, quindi con la luce esterna credo che il ragazzo potesse avere una buona visuale almeno del mio busto.
    
    Pietro non smetteva di masturbarmi, mi chinai sulla sua spalla, “abbiamo visite, ...
    ... qualcuno ci sta spiando” si fermò di colpo, mi rialzai, “tranquillo è un ragazzino con il motorino” dicendolo gli presi la mano e la rispinsi sulla mia figa, lo feci con tanto impeto che mi trovai oltre che con le sue anche con le mie dita dentro.
    
    “che fai, non accendi le luci per farmi guardare?” visi un sorriso strano sul suo viso, allungò una mano ed accese la luce centrale della macchina, non so quel sorriso cosa volesse dire, se fosse di sfida o di soddisfazione.
    
    Inutile dirvi che con la luce dentro fuori vedevo poco e nulla, “leccamela” più che una richiesta era un vero e proprio ordine che lui non si fece ripetere, si accuccio per terra, mi spalancò le gambe ed iniziò a leccare “poverino cosi non ci può vedere” Pietro non rispose, si sposto quanto basta per aprire la portiera della macchina per poi rituffarsi tra le mie cosce.
    
    Mentre mi leccava divinamente il mio interesse era vedere se il ragazzo ci stava guardando, per quello che mi sembrò un’eternità non vidi nulla, poi una sagoma in lontananza.
    
    Poi Pietro “chiamalo” fui interdetta, infondo avevo anche un bel po' di paura.
    
    Presi coraggio, e feci segno con la mano di avvicinarsi, poi vedendo che non capiva lo chiamai “ehi tu tranquillo avvicinati” vidi la sagoma avvicinarsi, quando fu vicino alla portiera lo vidi bene, era un ragazzo, giovane magro e non tanto alto devo dire carino, non un figo, ma carino.
    
    Non disse una parola, ci guardammo per qualche secondo, poi misi una mano sulla testa di Pietro ...
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