1. Silvì, come sono diventata ciò che sono


    Data: 26/12/2020, Categorie: Prime Esperienze Tabù Voyeur Autore: eli83f, Fonte: xHamster

    ... che la alzò si voltò e credo gli sorrise prima di ritornare a leccarmi.
    
    Mentre Pietro mi leccava io guardavo il ragazzo che non si perdeva un centimetro della mia pelle, iniziai a giocare con i miei seni poi sempre fissandolo “ti piaccio?” “sei una figa” “si?” “si” poi rivolgendomi verso Pietro “hai capito? Sono una figa” Pietro non alzò neanche la testa.
    
    “sono eccitante?” “si” “e allora caccialo fuori e fammi vedere quanto ti eccito” ve lo giuro, non so cosa mi fosse preso, ma in quel momento mi venne normale, non ero ne tesa ne nulla, lo dissi come si chiede un kg di pane.
    
    Il ragazzo se lo tirò fuori, devo dire che quello che non aveva in altezza lo aveva in centimetri di cazzo.
    
    Iniziò a farsi una sega mentre ci guardava, “posso toccarti le tette?” “no, puoi solo guardare” non mi andava di andare oltre, il gioco era guardare, ma non toccare.
    
    Mentre Pietro mi faceva godere con la lingua io ero ipnotizzata a guardare la mano che scorreva su quel fantastico cazzo, ebbi due forse tre orgasmi, e furono tutti stratosferici, al terzo Pietro non ce la faceva più, e si staccò il ragazzo era ancora lì che si segava.
    
    Mi distesi su tutto il sedile, alzai la gamba destra e la misi sullo schienale all’altezza del poggia testa ed iniziai a masturbarmi a pochi cm dallo sconosciuto, feci segno a Pietro di alzarsi e lui poggiando le mani sullo schienale mi porse il suo cazzo. Per fare ciò dovetti spostarmi allungando un pochino più i piedi, in pratica avevo il piede della ...
    ... gamba distesa qualche cm fuori la macchina.
    
    Levai gli elastici dal cazzo, era diventato quasi viola, durissimo, me lo misi in bocca e mistero, Pietro questa volta durò anche un bel po’.
    
    Spompinavo Pietro nel modo più volgare che potevo, passavo la lingua su tutta l’asta e poi me lo rimettevo in bocca facendo più rumore possibile ed ogni volta che lo cacciavo fuori cercavo di far uscire più saliva che potevo, poi feci una cosa non so quanto voluta, la gamba che tenevo alzata l’allungai fino ad arrivare al cazzo dello sconosciuto, lui lo interpretò come un qualcosa di cercato, e credetemi non so quanto realmente lo fosse.
    
    Fatto sta che lui prese il mio piede e lo tenne con la mano attaccato al suo cazzo, feci anche segno a Pietro di guardare la scena. Pietro a questo non resistette, mi sborro in bocca tenendomi la testa piantata sul suo cazzo come a spingerlo fino in gola.
    
    Il ragazzo pochi secondi dopo mi venne copiosamente sul piede imbrattandomelo tutto del suo caldo sperma, poi semplicemente si allontanò.
    
    Ero stremata, in tutta la mia vita mai e poi mai avrei pensato di fare una cosa simile, ma devo dire che ero ancora eccitata.
    
    Eravamo ancora nudi e con lo sportello aperto che si ripresentò il ragazzo, mi porse un foglietto, “grazie siete stati fantastici” io gli sorrisi, Pietro non disse nulla.
    
    Sentimmo il motorino allontanarsi, aprii il foglietto, c’era il suo nome ed il suo numero di telefono.
    
    Scoppiai a ridere, e lo diedi a Pietro, “casomai vuoi ...
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