1. Un lungo cammino


    Data: 23/12/2020, Categorie: Cuckold Autore: Ludovico, Fonte: RaccontiMilu

    ... fare strada, a volte addirittura precedendo di qualche passo anche il padrone di casa, percorrendo, apparentemente senza esitazioni, due o tre stanze, anticamere, salottini e disimpegni, prima di giungere alla porta di uscita, un ingresso secondario, lontano e diverso da quello da cui eravamo arrivati.
    
    Di istinto mi tornò alla mente uno dei tanti pettegolezzi che lei mi aveva riferito all’inizio della loro conoscenza (devo infatti dire che, dopo i primi tempi, aveva man mano smesso di parlarmi di lui) secondo cui, approfittando di qualche viaggio di lavoro della moglie, B’ preferiva in tali occasioni non rinunciare alle comodità e portarsi a casa l’amante di turno, scoparla nel suo letto matrimoniale con tutta calma, addirittura, sostenevano i più maligni, invitare qualche amico più fidato per’.esibire ed anche condividere l’ultima conquista. Ebbene. Come poteva lei conoscere così bene casa sua tanto da guidarci tutti, attraverso il labirinto delle tante stanze attraversate, ad un’uscita della quale avrebbe addirittura dovuto ignorare l’esistenza ?
    
    Allora anche lei era stata gradita ospite del suo lettone, magari anche lei aveva sentito lui che, al telefono, invitava qualche sconosciuto a raggiungerli a casa per una ‘festicciola’ della quale lei era l’attrazione, la portata principale ? Non riuscivo a darmi altre spiegazioni o forse non volevo.
    
    Appena a casa nostra lei si liberò dei vestiti e corse a fare la doccia come se avesse una gran fretta di venire a ...
    ... letto.
    
    Intuii che aveva una gran voglia di scopare, sapevo che di lì a poco mi avrebbe cercato sotto le lenzuola, tentandomi con le mani, con la bocca, con la lingua, che avrebbe avuto bisogno di tutta la durezza della quale il mio cazzo, già stanco di tutte le sollecitazioni della serata, sarebbe stato capace.
    
    Ma pur sapendo tutto questo, non ebbi nessuna scelta, non potei attendere neppure un secondo, non riuscii nemmeno a liberarmi dei pantaloni.
    
    Aprii la zip e forsennatamente iniziai una sega a cui desideravo abbandonarmi ormai da ore, giungendo con pochi colpi all’epilogo, allo schizzo violento e prolungato che imbrattò il parquet e che mi affrettai a pulire subito con qualche fazzolettino di carta.
    
    Dopo non servì a nulla prolungare la mia doccia, restare il più possibile in bagno per tentare di ‘recuperare’ le forze e la voglia, mentre lei mi attendeva impaziente a letto.
    
    Nonostante la sua brama, le sue carezze, i suoi baci, non riuscii a rinnovare il desiderio che avevo immediatamente e con così tanta foga ‘dilapidato’ sul pavimento. Il mio cazzo rimase disinteressato a quanto avrebbe trasformato invece, e per tutta la notte, altro uomo in un toro instancabile, un porco libidinoso, un padrone feroce.
    
    Malinconicamente quella notte non potei che penetrarla con le dita, leccando a lungo la sua fighetta vibrante, smaniosa di ben altre cure, di ben altre penetrazioni, di ben altri stalloni, riuscendo infine a farle raggiungere un accenno, una parvenza di orgasmo ...