1. la mia convocazione in azienda


    Data: 21/12/2020, Categorie: Lesbo Autore: DonnaCamaleonte, Fonte: RaccontiMilu

    Ogni volta che mi capita di prendere il treno, ultimamente, sono sempre in ritardo. Anche quando mi impegno a fare le cose per tempo, accade qualche cosa che mi costringe a modificare i miei piani. Sembra quasi una nemesi divina! Anche quella volta andò così’ Ero stata convocata dall’azienda madre a Milano, per fare una valutazione a 360′ del mio operato. Ero sicura di avere svolto un buon lavoro, i risultati di vendita erano dalla mia parte ma, si sa’ Essere giudicati sul proprio operato mette sempre un po’ di agitazione, anche quando si ha la coscienza a posto. Così, quella mattina mi ero preparata con largo anticipo, proprio per non rischiare di arrivare in ritardo. Avevo scelto un look austero e professionale, con un tailleur grigio antracite composto da una gonna appena sopra al ginocchio, una giacca avvitata. Completava il tutto una camicia color avorio abbottonata quasi fino al collo, collant velati e tacchi alti, con cinturino alla caviglia: nel caso in cui avessi dovuto fare una corsa.
    
    Naturalmente, per raggiungere la stazione e prendere il treno, incontrai un traffico mai visto: due cortei in aggiunta e una macchina a bloccare il traffico completavano un quadro che già mi aveva messo in profonda agitazione. Arrivai alla stazione appena tre minuti prima che il treno partisse e così mi ritrovai a fare una corsa lungo i binari: feci appena in tempo a salire sul mio vagone che sentii le porte chiudersi dietro di me. Sentivo il cuore esplodermi nel petto e le gambe ...
    ... tremare per lo sforzo: sentii la necessità di slacciare due bottoni della camicia, lasciando così scoperto il bordo del mio reggiseno: pizzo color avorio, affinch&egrave non si intravedesse nulla al di là della camicia.
    
    Quando finalmente riuscii a tornare in me stessa, mi avviai verso il mio posto, ma non potevo fare a meno di constatare che stavo attirando l’attenzione di parecchi viaggiatori: le mie forme erano perfettamente avvolte dagli abiti che avevano scelto, mostrando un corpo tonico e affascinante. Nonostante avessi anche legato i miei lunghi capelli in uno chignon, questo non faceva che mettere in risalto i tratti del mio viso. Sorrisi soddisfatta ‘perché a tutti piace piacere- e mi avviai verso il mio posto.
    
    Di fronte a me c’erano due ragazze giovani, dall’aspetto simpatico. Non ci misi molto a capire che si trattava di una coppia, ma la cosa non mi infastidiva affatto. Ho sempre pensato che ognuno deve essere libero di scegliere chi amare e da chi essere amato, senza grosse distinzioni di sesso o di età. Le due ragazze, non avranno avuto più di 20 anni ciascuna, si tenevano teneramente per mano e parlavano fitto fitto, quasi a confidarsi una vita. Appena mi videro si lasciarono la mano, ma io sorrisi loro, dicendo che per me non c’era nessun problema. Ci presentammo e così mi unii anche io alle loro chiacchiere. Il mio mondo, fatto di lavoro, di marketing e di riunioni, era così distante dal loro, fatto di pomeriggi di chiacchiere, di sessioni di studio e di ...
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