1. La nuova collaboratrice


    Data: 19/12/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Darrel, Fonte: RaccontiMilu

    ... per cena. La accompagnai e tornai a casa per una doccia fredda. Dopo un’ora mi telefona lei, proponendomi un’uscita. A quel punto, non dico di no, in tempo record sono sotto casa sua. Solita uscita, solite chiacchiere, e poi in giro in auto. Parcheggio in pieno centro, non volevo giocarmi tutto andando subito in un posto appartato. Iniziamo a chiacchierare in auto, e intanto inizia a giocare con la mia mano, accarezzandola e intrecciando le sue dita con le mie.
    
    Si ripresentò la stessa situazione del pomeriggio, e mi accorsi che da un paio di minuti aveva gli occhi socchiusi. Non potevo più aspettare, e mi fiondai per baciarla. Prima a stampo sulle labbra, non rispose. A quel punto, diedi il secondo,al terzo bacio la sua lingua era dentro la mia bocca. In pochi istanti le sue labbra si erano spostate sul mio orecchio, e sentivo distintamente la sua respirazione accelerata e ansimante. Io dovevo stare piegato, provando a stendermi la pressione del jeans su un pene ormai in piena erezione, non faceva altro che causarmi dolore. Fece per slacciare la patta, ma le feci notare che eravamo in centro, e sebbene non passasse nessuno a quell’ora, avremmo comunque dato spettacolo. Si limitò a strusciarsi, col suo petto sul mio, e con la mano da sopra il jeans a massaggiare il mio pacco, mentre io avevo le mani fisse sul suo sedere. Riuscì a farmi venire anche in queste condizioni, in pratica nelle mutande. Con un sorriso soddisfatto mi chiese di accompagnarla a casa, vista l’ora ...
    ... tarda e la giornata lavorativa successiva. Non mancarono i soliti sms subito dopo, commentando quanto accaduto.
    
    Il giorno dopo, Daniera era ancora senza auto, e arrivò il solito bigliettino per il passaggio. Risposi affermativamente, ma la avvisai che io sarei uscito 2 ore dopo di lei, visto che avevo del lavoro da recuperare. A lei andava bene, anche lei aveva qualcosa da sbrigare, quindi nessun problema. La prima ora passò a quel punto organizzando la serata. All’inizio della seconda, nuovo bigliettino, con scritto in stampatello “PRENDITI UN’ORA DI PERMESSO”. Alzo lo sguardo stranito, ma rapidamente mi rispondo da solo “ok”. Usciamo quindi, ci aspetta cena etnica, come concordato. Subito dopo ennesimo giro in macchina, e questa volta punto dritto verso il posto appartato. Si inizia come la sera prima, la sua lingua nel mio orecchio. Dopo poco mi sussurra “è libero il tuo garage?”. Inutile dire, rimetto in moto e si va al mio garage. A quel punto si ricomincia. Scivolo sul sedile passeggero, con lei di sopra che continua a muovere la sua lingua con la mia. Palpo per la prima volta quel seno che avevo iniziato a desiderare da tempo. Bellissimo, sodo, e nonostante il reggiseno sento sotto i polpastrelli i suoi capezzoli ormai induriti. Le sfilo la maglia, abbassandole il reggiseno. Daniela continuava spesso a spostare la sua lingua nel mio orecchio, aveva capito che mi faceva eccitare parecchio, e il suo scopo era proprio quello. Iniziai ad accarezzarle le gambe, da sotto la ...