1. Silvia 38 anni si scopre… desiderata…


    Data: 12/12/2020, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: nik, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Silvia, ho 38 anni sono sposata con Massimo.
    
    Con mio marito siamo buoni amici. ‘Buoni amici’ forse questo è il nostro problema, i pochi rapporti che abbiamo si consumano velocemente e senza fantasia. La mattina, quando sono sola in casa, la mia fantasia riesce a concepire le situazioni più impensate e forse impossibili che mi fanno raggiungere, in solitudine, degli orgasmi tanto intensi da lasciarmi stesa anche per mezz’ora sul letto prima di riuscire ad alzarmi. Altre volte è il vibratore che velocemente mi fa raggiungere uno squallido e poco appagante orgasmo.
    
    A volte penso anche che forse pretendo troppo, in fondo non sono una ragazza da copertina, sono alta un metro e sessantacinque, i capelli a caschetto biondi tinti. Sono anche leggermente cicciottella, non grassa ma sicuramente con qualche chilo di troppo. Quello che mi accorgo dagli sguardi degli uomini è che il mio seno non passa inosservato. Ho un seno abbondante e ancora abbastanza sodo, mi piace mostrarlo sotto una camicetta leggermente aperta. Anche io, come credo quasi tutte le donne, apprezzo gli sguardi fugaci degli uomini che, credendo di non essere notati, ti aprono con gli occhi la camicetta oppure quando indossi una gonna corta, al supermercato, ti seguono aspettando che ti chini di fronte a uno scaffale sperando di vedere le mutandine.
    
    Mi piace immaginarli, la sera, soli, con il pene in mano che si masturbano pensando a innaffiarmi il seno, magari pensano a passarmi il pene tra le ...
    ... tette, a succhiarmi i capezzoli e poi a farmi raggiungere l’orgasmo con la testa tra le mie gambe e la lingua che lavora senza sosta il clitoride. Anche se poi, tornando alla realtà, mi convincevo che gli uomini non erano attratti da me al punto di eccitarsi e masturbarsi sognandomi.
    
    Lavoro saltuariamente, faccio le pulizie o accudisco dei bambini.
    
    Trovai lavoro presso una famiglia che abitava in una casa di campagna. La signora era all’estero per un mese, il marito lavorava la notte usciva la sera alle diciotto e rientrava il mattino alle cinque. Il figlio di diciannove anni usciva la mattina alle sei per andare a scuola.
    
    Io dovevo iniziare il pomeriggio alle sei, poco prima che il padrone di casa uscisse, fare i lavori di casa, preparare la cena al figlio e poi avrei dormito in una cameretta che mi avevano preparato.
    
    Accettai di buon grado quel lavoro, non era pesante e venivo pagata bene.
    
    Era il mese di Maggio quando iniziai. Il figlio, Davide, non pretendeva certamente una cucina sofisticata e cenavamo insieme mentre mi raccontava della giornata a scuola.
    
    Davide era un ragazzone, alto più di un metro e ottanta. Una sera nella mia stanza, non senza vergognarmene infinitamente, mi toccai pensando a lui mentre mi penetrava e con la sua poca esperienza mi riempiva con la sua fontana rovente che sembrava non avere fine. A volte mi eccitavo pensando a lui che in camera sua afferrava l’enorme pene, si ero convinta che il suo fosse proprio di dimensioni eccezionali, ...
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