1. Una volta sola


    Data: 12/12/2020, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... e il giovedì erano i giorni della palestra.
    
    – Perché me lo chiedi? Sono a casa, con la mia famiglia. Dove dovrei essere?
    
    – Non hai il corso di pilates?
    
    – Ah, quello! Ho lasciato perdere. Posso allenarmi a casa ora che comincia la bella stagione. Inutile buttare soldi per avere qualcuno che mi dica come devo fare i piegamenti.
    
    Questo fu l’unico cambio che notai in lei, il fatto che non andasse più in palestra. Che, tra l’altro, a me non dispiaceva affatto. Mi aveva infastidito anche solo il fatto che il suo istruttore l’avesse afferrata per i fianchi, figuriamoci con quale apprensione l’avrei aspettata al ritorno dal suo corso.
    
    Meglio così, mi dissi.
    
    Tutto parve ritornare normale fino a che due mesi dopo il mio piccolo mondo felice non crollò improvvisamente e completamente attorno a me.
    
    Quando tornai a casa, quella sera, infatti la trovai scarmigliata, gli occhi rossi come se avesse pianto, che camminava per la casa senza scopo torcendosi le mani.
    
    – Che succede, Gabri? Cos’hai? Stai bene? Siediti un momento…
    
    – Mi vuoi bene, Ale? Me ne vuoi tanto, eh, Alessandro?
    
    L’abbracciai e la guidai verso il divano, su cui la feci sedere. Mi sedetti accanto, tenendole le mani.
    
    – Sicuro che ti voglio bene. Lo sai benissimo.
    
    – Ho un problema, Ale. Un problema grosso, ma grosso…
    
    – Ci sono io, sono qui per aiutarti. Di che problema si tratta?
    
    – Sono incinta, Ale.
    
    – Caspita! Che sorpresa! Ma non &egrave un problema grave, stai tranquilla. Ne abbiamo ...
    ... già due, ci stringiamo un po’ e troviamo lo spazio anche per il terzo. I soldi non ci mancano. Ce la facciamo senza problemi, non vedo perché tu ti debba preoccupare così.
    
    – Ale, non capisci. Forse non sei tu il padre.
    
    M’avesse colpito con un ferro da stiro in testa non mi avrebbe fatto più male. Rimasi ammutolito per un minuto, poi sentii la rabbia montare:
    
    – Ma come?! Dopo il tuo discorso di due mesi fa credevo che fossimo rimasti che non ci avremmo provato con altri partner! Invece tu dopo ti sei fatta sbattere ugualmente da qualche stronzo?
    
    – No, Ale, non l’ho fatto! – C’era disperazione nel suo sguardo.
    
    – Ma cosa dici!? Se non mi hai tradita come fa il bambino a non essere mio? Io non capisco più niente!
    
    – Sì, ci sono stata con quell’istruttore! – Piangeva ormai con grossi lacrimoni, il mento arricciato. Io però non la volevo consolare finché non avessi capito la situazione. – Ma non dopo il nostro discorso. Mi ha presa prima, proprio quel giorno, in palestra!
    
    – Basta! Non posso sentire queste cose! Bugiarda! Troia! Me ne vado! Per non spaccarti la faccia! Ti odio, non ti posso vedere!
    
    – Aspetta, lascia che ti spieghi…
    
    – ‘Fanculo, troia! Mi farò vivo quando mi sarà passata l’incazzatura. Occupati tu dei bambini, se riesci a non farti fottere dai maschi del vicinato per qualche giorno. – E me ne andai sbattendo la porta.
    
    La mia vita era diventata un totale casino. Non avevo idea di cosa avrei dovuto fare, come mi sarei potuto comportare. Non ...
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