1. La moglie tettona del Prof


    Data: 11/12/2020, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: Estragone, Fonte: RaccontiMilu

    ... basta”. E le aprì la camicetta facendone uscire le gran tettone capezzolute che la signora non aveva coperto col reggiseno. “Ti piacerebbe fare assaggiare questi cazzi alla tua figona?” La moglie del Prof mugolava. “Ma mio marito potrebbe tornare e trovarci qui” “E allora impegnati e facci venire subito” aggiunse l’ultimo ragazzotto. Si tirarono fuori gli arnesi e glieli cominciarono a strusciare addosso. “Sì, signora Giovanna. Adesso mostraci come sei brava a fare le corna al Prof”. La signora s’inginocchiò e si beccò un cazzo in bocca da succhiare, due in mano da segare, mentre il terzo glielo strusciava addosso sbattendoglielo in faccia e massaggiandole le tettone, come si fa ad una mucca che deve essere munta. Giovanna era perfettamente a suo agio e se la godeva alla grande. Ogni tanto cercava di frenare l’esuberanza dei suoi amanti e tirandosi fuori il cazzo di bocca li esortava: ” Piano ragazzi, c’&egrave n’&egrave per tutti”. Ma quelli erano infoiati e increduli nel potere avere a disposizione tutta quella carne calda per il loro godimento.
    
    Fu il momento di scopare e i ragazzini fottevano alla grande “Sì ...
    ... vacca, prendilo tutto alla faccia di quel becco di tuo marito”. E lei ne aveva costantemente uno in figa e uno in bocca mentre gli altri si segavano. “Sì, rompetemi tutta, sono una vacca” ululava lei e intanto cavalcava alla grande. Ad uno ad uno si andavano alternando fino a che Roberto, il dirimpettaio non fermò tutti e disse: “Adesso voglio il culo” La mise a pecora e penetrò l’ano come se fosse burro (alla signora Giovanna gliel’ho allargato bene anch’io). Lei non aspettava altro: “Sì ragazzi miei. Prendetevi il mio culo. &egrave il regalo che faccio a tutti gli studenti di mio marito. Sono la vostra rottinculo”. E dentro quel forno &egrave difficile resistere. Tutti e quattro la penetrarono a fondo e poi, dopo averla fatta inginocchiare, le schizzarono addosso tutto il loro caldo seme, lasciandola piena di sborra, a terra, esausta. Andarono via dopo aver pisciato in un angolo del garage ed io mi avvicinai. Lei era lì, sporca e nuda. Mi vide e sorrise: “Sono una troia, vero?” Io non risposi. Mi limitai a tirarlo fuori ed a metterglielo in bocca. Poi fece tutto lei, mungendo il mio cazzo come sempre alla faccia del Prof. 
«1234»