1. Un matrimonio e vecchi e nuovi tradimenti.


    Data: 10/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    ... poi… bontà sua, mi raggiunge, si distende accanto e da subito fuoco alle polveri, è incandescente e più che collaborare… io subisco!
    
    Dopo venti minuti di lavoro, mi prendo il permesso di raggiungere il bagno. Libero la vescica e ispeziono il mio attrezzo, mostra qualche segno della battaglia precedente, ma sembra attivo e gagliardo, lo sprono a superare anche questa dura prova!
    
    Ritorno e la trovo che si tocca a gambe larghe, approfitto… mi inginocchio fra le sue gambe e le mie mani sostituiscono le sue, prima di far intervenire la lingua ho modo di verificare che anche lei è arrossata per bene!
    
    Mi esibisco nell’esercizio che mi piace di più e per il quale penso di meritare una lode, la faccio fremere, gridare, tremare, pregare, sospirare, gemere, finché non la conduco agli orgasmi! Si. Più di uno!
    
    La lascio prender fiato?
    
    Certo che no!
    
    Nei minuti successivi, quanti… non lo so, ripassiamo buona parte delle posizioni che conosco, però devo riconoscere che con il passare dei tempo è lei che prende l’iniziativa, che diventa protagonista assoluta, rimettendomi nuovamente al mio posto, quello del comprimario.
    
    Il meglio di sé… lo dà quando mi cavalca freneticamente, si alza sulle ginocchia fino a quasi fare uscire la verga per poi lasciarsi ricadere di peso sui miei lombi, accompagnando i movimenti con gemiti ansimanti, nuovamente il mio compagno di giochi chiede pietà che gli viene negata!
    
    Quando sento che è pronta, che sta iniziando a godere autorizzo il ...
    ... suddetto compagno ad accodarsi, e lui ben contento di esaudire la mia richiesta, si svuota completamente in lei, che muove il bacino per ricevere anche l’ultima goccia.
    
    Per me, ci si potrebbe ognuno girare dalla sua parte e… buonanotte!
    
    Ma… purtroppo non le basta, non va neanche a lavarsi, mi concede del tempo e la sua bocca riprende a parlare con l’amico del piano di sotto.
    
    I suoi argomenti sono talmente convincenti che nel giro di un paio di minuti lui è di nuovo ringalluzzito, stanco, dolorante… ma ancora affamato!
    
    Costringo il cervello a seguirlo nell’impresa e prendo a toccarla.
    
    Ma dove corrono le mie dita?
    
    No… non sul culo!
    
    Non stuzzicatela! Non scostate le natiche e non forzate l’entrata!
    
    Niente!
    
    Sono animate da vita propria!
    
    Lei si mette carponi sul bordo del letto, mi invita e le gambe mi portano alla giusta distanza, la prendo davanti, bagno per bene la cappella con i suoi umori e poi sforzo la sua rosa anale.
    
    -Fai piano, mi fai male…-.
    
    Lei?
    
    Eh no!
    
    Stanotte mi hai violentato e ora chiedi pietà! Non esiste!
    
    Spingo… esco e spingo ancora, più e più volte, ora le sono dentro per tutta la mia lunghezza e sempre senza delicatezza comincio a vangarla, l’unica attenzione che le offro è quella che le pratico sul clitoride mentre la monto.
    
    Geme ora, dal male?
    
    O dal piacere?
    
    Io continuo imperterrito, oltre al piacere fisico, sessuale, dell’atto in sé, godo del piacere di sottomettere la femmina, questa femmina! Un piacere ...