1. Chi è preda e chi cacciatore


    Data: 06/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    ... autoreggenti scure, rendendole ancora più belle e toniche, risalii accarezzandogliele, arrivai a scostarle l’intimo, la sua figa era contornata da una leggera peluria scura, come piace a me, le mie narici furono pervase da un profumo di eccitazione, avvicinai la testa e facendo uscire la mia lingua diedi il via alla danza.
    
    Le sue gambe ebbero un leggero cedimento e ritrovò l’equilibrio appoggiandosi allo stipite della porta, la sentivo bagnarsi sempre di più quando scorrevo la mia lingua sul clitoride, ero pervaso da un gusto delicato del quale non coglievo il vero sapore, ma sentivo in lei una soddisfazione crescente.
    
    Ruotai la testa incuriosito dai gemiti che provenivano dalla stanza, vidi Sté posizionato dietro ad Amanda in posizione pecorina, la teneva per i capelli quasi a formarle una coda e la percuoteva con sonore penetrazioni, ad ogni affondo la donna mugolava in segno di approvazione, Martina mi afferrò anch’essa dai capelli riportandomi al mio dovere, alzò una gamba appoggiandomi una coscia sulla spalla, avvinghiandosi come un anaconda sulla preda.
    
    Volevo spostarmi sul divano per proseguire l’amplesso, blandivo con la lingua il suo fiore, usando il pollice come se fosse un piccolo dildo, lo tolsi e lo feci scivolare verso il secondo canale, non disdegnò la mia caparbietà scostando l’arto, permettendomi l’ingresso, volteggiai la mia falange inumidita dai sui umori; eccitata cercò di trovare l’equilibrio facendo scendere la gamba dalla mia spalla, appena ...
    ... fui libero mi fermai, alzandomi, la spinsi fino ad approdare sul divano gettandocela sopra.
    
    La volevo possedere, mi abbassai i pantaloni ed i boxer il mio cazzo fece capolino, aprii i polsini della camicia e me la sfilai come se fosse una maglietta, le afferrai il perizoma e glielo tolsi di netto, quasi strappandoglielo, era lì sdraiata modello Cleopatra pronta e bramosa di essere scopata.
    
    Mi inginocchiai sul divano in mezzo alle sue gambe, il mio membro era retto modello obelisco, lo condussi fino a quella celestiale fessura posizionando la punta ed iniziai a penetrarla, divaricò le gambe, per quanto le fosse possibile dato lo schienale del divano, non ci vollero molti affondi, finalmente ero dentro.
    
    Sdraiato sul suo busto muovevo il bacino, adagiai la mia bocca sulla sua e iniziammo a baciarci in modo profondo, nella stanza si udivano solamente i suoni delle mie penetrazioni, le mani di Martina mi accarezzavano dolcemente la schiena, quasi solleticandomela.
    
    Le sue gambe bloccavano le mie e le sue unghie si posizionarono sui miei glutei, stringendomeli ad ogni affondo, girò la testa verso l’esterno “Che bel cazzo che hai, continua così, che vengo”, mi fermai a sfregio e lei mi riportò dentro, pensai a quanto sembrava casta al bar e quanto ora struggeva sesso, accelerai gli affondi ed estasiata mi guardò sogghignando con sguardo da porca e riprese a limonarmi, si staccò “Vengo.. tesoro, ecco!!”, infersi ancor più vigore fino a quando lasciò la presa, indebolita ...
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