4. Londra. Megan
Data: 20/11/2020,
Categorie:
Etero
Autore: MrGeorge, Fonte: RaccontiMilu
... a meno’lo sai vero puttana?’
‘E chi vuole farne a meno’.’
mrgeorgemilano@gmail.com
Le cose da sapere su Megan le seppi solo dopo quel pomeriggio e quella prima scopata.
Che era sposata con un marito molto più anziano di lei, molto ricco da garantirle ogni tipo di piacere materiale e una condizione economica e sociale assolutamente invidiabile, ma anche minidotato e molto poco attivo sessualmente.
Un paio di scopate al mese, per capirci, che, peraltro si traducevano in pochi colpi e in una sua sborrata precoce.
Tanta insoddisfazione sessuale, quindi, e tanti orgasmi solitari, visto che ‘lo status’ le impediva di correre troppi rischi con la possibilità di finire scaricata dal marito.
‘Non so cosa mi abbia spinto a fare quello che ho fatto oggi’
‘Mi pare che il risultato ti sia piaciuto”
‘Mi hai fatto godere tantissimo ‘ hai un cazzo favoloso ”
‘Non penserai di riuscire a farne a meno adesso, vero?’
‘Cos’hai in mente? Ti prego”
‘Vedrai ‘ Ora devo andare a lavorare ‘ Anzi. Chiamami un taxi non posso certo arrivare a piedi sino alla metropolitana’ Arriverei in ritardo’
‘Lo faccio subito’
‘Brava ‘ e non penserai che abbia le sterline per pagarlo? ‘ Dammele tu’.E lasciami un cellulare a cui chiamarti se non vuoi che la prossima volta che ho voglia di sbatterti ti aspetti sotto casa’.’
E’ iniziato con questa banale richiesta ‘ un taxi sotto casa e una banconota da 20 sterline, il cellulare ‘ il nostro ‘nuovo’ rapporto.
Solo un’ora ...
... dopo raccontavo tutto a Patrick, godendomi la sua invidia e annunciandogli che ci saremmo divertiti sicuramente anche insieme.
Mi stupiva come mi sentivo dentro.
Ovvio che non ci fosse alcun ‘sentimento’ per quella donna. Ma mi colpiva la mia freddezza e la mia durezza nei suoi confronti. E soprattutto il desiderio di sottometterla completamente ai miei voleri e al mio cazzo.
La voglia insomma di trasformare la ricca e bella moglie borghese nella mia puttana pronta a soddisfare ogni mia perversione.
Lasciai passare qualche giorno prima di cercarla nuovamente.
Ci accordammo per il giorno dopo all’ora di pranzo, ovviamente da lei.
Chiesi a Patrick di coprire il mio eventuale ritardo perché volevo avere tutto il tempo di scoparmela per bene e sottometterla definitivamente.
Apri la porta di casa fasciata in un abito nero, di seta, elegante e sensuale.
Pantaloni aderenti con la stoffa che dalla vita saliva intrecciata a coprire i seni per chiudersi dietro al collo, lasciando la schiena completamente nuda.
Era chiaramente senza reggiseno mentre sotto i pantaloni si intravedevano le calze nere e il cinturino che chiudeva poco sopra la caviglia un paio di scarpe nere con un tacco decisamente sostenuto.
Le guardai il culo mentre la seguivo nel soggiorno chiedendomi se avesse o meno le mutandine.
Diversamente dalla prima volta, si sedette sul mio stesso divano e dopo meno di un minuto le infilai la lingua in bocca trovandola pronta a replicare alla forza ...