1. Quella lunga estate calda


    Data: 19/11/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... papà.
    
    Stavo guardando il pavimento e nel sollevare lo sguardo lo vidi.
    
    Un possente cazzo eretto! Quello di mio padre! E che cazzo’ almeno 20 cm e anche bello largo’
    
    Il mio sguardo rimase calamitato proprio lì. Non riuscivo a smettere di guardarlo.
    
    Papà se ne accorse e volò a prendere un cuscino dal divano per coprirsi, lasciandomi ad oscillare su un solo piede per un breve momento.
    
    ‘ Credevo stessi dormendo. Scusami. Stavo prendendo un po’ di fresco’ ‘ disse imbarazzato.
    
    La situazione era piuttosto imbarazzante ed eccitante per entrambi. Vedevo che papà aveva difficoltà a restare, ma qualcosa gli impediva di andarsene. Scostai la sedia dal tavolo e mi sedetti.
    
    Ci fissammo negli occhi per un lungo istante e nessuno dei due parlava. Papà mi teneva ancora il braccio con una presa salda (anche se ero già seduta) ed io mi sostenevo al suo.
    
    Si accovacciò davanti a me, senza smettere di guardarmi. Tolse la mano dal cuscino, che cadde a terra, mostrando il suo pene ancora eretto. Allungò quella stessa mano verso il mio viso, sfiorandolo appena.
    
    Le sue dita si muovevano lente a tracciare il profilo. Il suo sguardo seguiva quelle dita. La mia pelle bruciava dove le sue dita passavano.
    
    La sua mano scese lentamente sulle labbra, sul collo, poi sulle spalle, fino ad arrivare al seno. Toccò il capezzolo, già eretto e duro per l’eccitazione. Coprì con l’intera mano il mio seno.
    
    L’altra mano lasciò il braccio per posarsi sul mio fianco.
    
    Appoggiò le ...
    ... ginocchia sul pavimento.
    
    Non avevo nessuna voglia di interrompere questa alchimia che si era creata. Mi morsi il labbro pur di non emettere suono.
    
    Papà sollevò di nuovo lo sguardo nei miei occhi. I suoi erano lucidi, con le pupille dilatate.
    
    Aprii leggermente le labbra per permettere al mio respiro accelerato di avere più aria. Anche lui aveva il respiro accelerato.
    
    Avvicinò il viso al mio, lentamente.
    
    E mi baciò.
    
    Un bacio lento, sensuale, di quelli che ti tolgono il fiato. Infilò la lingua nella mia bocca cercando la mia. Una sua mano si infilò tra i capelli, spingendo la nuca verso di lui.
    
    E poi accadde’
    
    La frenesia ci prese entrambi. I baci divennero furiosi.
    
    La mano che era sul fianco spinse il bacino contro il suo addome. Sentivo il suo cazzo tra di noi, rigido e duro come un pezzo di legno.
    
    Non so come riuscì a strappare le mutandine che avevo addosso.
    
    In un unico movimento, si alzò in piedi e mi penetrò, avido di sensazioni. Sentii un po’ di dolore, ma mi sentivo piena di lui.
    
    Io allacciai le gambe sulla sua schiena. Mi appoggiò alla parete e prese a scoparmi con irruenza. Il suo pene entrava ed usciva dalla mia fica ad un ritmo vertiginoso.
    
    Un formicolio travolgente si diramò dal mio ventre e i gemiti di entrambi si susseguivano uno sull’altro al ritmo delle penetrazioni del cazzo di mio padre.
    
    Papà mi morse il collo, senza farmi veramente male.
    
    I nostri respiri e gemiti si facevano sempre più accelerati. I nostri corpi scorrevano ...
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