1. Ma che bella famiglia


    Data: 30/10/2020, Categorie: Etero Autore: Mik, Fonte: RaccontiMilu

    ... a smuovere, ma in più con me sopra e non mostrando nessuno sforzo, almeno dalla voce. Effettivamente è di parola, arriviamo in sala, dove credo debba essere sistemata la cassa, e la poggia a terra con delicatezza, come se fosse un pacco di pasta. Mi giro a guardarla, pensando di vederla madida di sudore e sfiancata, invece mi guarda con un dolce sorriso e perfino stupita che io la guardi in quel modo.
    
    ‘Non mi dire che credi ancora nella storia che solo gli uomini sono forti?’ mi fa per provocarmi
    
    ‘No, non sono cosi stupido, ma quello che hai fatto è assurdo, credo che nessuno di quelli che conosco possa fare una cosa del genere.’
    
    ‘Dici, eppure io non sono nemmeno tanto affatticata. Sai, se mi lasciassi fare, anche se credo che non potresti fare molto per rifiutarti, potrei farti vedere tante tante altre cose che solo io posso fare.’ mi disse provocante.
    
    ‘Tipo?’ la mia voce tremava, mi trovavo con davanti una piccola Ercolina che aveva voglia di giocare con me e che non avrei potuto fermare in nessun modo, vista la disparità di forza.
    
    ‘Beh’ disse lei avvicinandosi a me ‘potrei farti vedere ad esempio questo’ e con un movimento fulmineo passo la mano sinistra sotto il mio sedere, sollevandomi dalla cassa e tenendomi a un metro da terra, senza sforzo apparente
    
    ‘Cavolo, sei più leggero di quel che pensassi, con te non posso nemmeno allenarmi decentemente’ disse Anna lasciandomi sbalordito.
    
    ‘Vediamo se sei utile per almeno una ripetizione da venti, i dieci ...
    ... non li sentirei nemmeno’ mi dice guardandomi in viso sorridendo e iniziando a mandarmi su e giù. Inizia a contare e presto arriva alla decima senza nessuno sforzo, alla quindicesima inizia a rallentare, ma solo per controllare quanto, e temo anche se, il suo bicipite si gonfi.
    
    Intanto io sento una strana sensazione di eccitamento che mi pervade: certo, se avesse voluto Anna avrebbe potuto polverizzarmi, ma per il momento quello che stava facendo mi stava mandando su di giri e si vedeva dall’evidente bozzo dei miei jeans, che ormai era stato notato anche da Anna.
    
    ‘Vedo che non ti dispiace se ti uso come peso, sono contenta. Prima finisco la ripetizione e poi penso a te, non mi piace lasciare le cose a metà. Allora, diciotto, diciannove e venti. Ecco fatto. Allora vediamo cosa abbiamo qui’ e allunga la mano verso il mio inguine.
    
    Io rimango nuovamente paralizzato, non solo perché so che è inutile combattere, ma anche perché pensavo che dopo l’esercizio mi avrebbe rimesso a terra, oppure avrebbe cambiato mano, invece Anna continua a tenermi sollevato con il braccio sinistro, come se nulla fosse.
    
    ‘Ah, queste chiusure dei jeans cosi strette, che rottura. Dovrò essere un filo poco delicata’ e cosi dicendo passa la mano sinistra sul mio fianco, mi mette in orizzontale e poi con la destra mi sfila i jeans e i boxer, lasciandomi nudo nelle parti basse.
    
    ‘Oh, finalmente ce ne siamo liberati. Adesso vediamo… UAO, mi avevano detto che eri dotato, ma credevo fossero infondate ...