1. Invaghita da uno diverso


    Data: 27/10/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... lei ha ragione, giacché era cruciale e inevitabile che finisse così la loro storia, dato che lei ha avuto fin troppa pazienza cercando di tollerarlo oltre il dovuto. Il fatto adesso però, &egrave che lui la desidera in una maniera così terribilmente affannosa e tormentosa, come non gli sarebbe mai stato possibile immaginare prima. Perché? Deve telefonarle, deve dirglielo, deve parlarle, deve ascoltare la sua voce, quella carezzevole, dolce e languida voce, dunque adesso comporrà il suo numero e dopo averla chiamata tutto tornerà come prima.
    
    Il suo membro duro la chiama, la cerca, la sua bocca ha sete di lei, le mani tremano nel desiderio di sfiorare la sua pelle di seta, gli occhi desiderano la vista sensuale del suo corpo nudo. E’ la sua donna, poiché non può sfuggirgli sottraendosi in questo modo, considerato che le altre non significano né simboleggiano nulla per lui, sono solamente un passatempo, un diversivo, uno spasso, il soddisfacimento automatico d’un bisogno fisiologico, perché lei &egrave la sola che conta, che lui ama, che ha sempre amato. Quest’aspetto lei non può ignorarlo né sottovalutarlo, lei che lo capisce così bene e poi lo ha sempre perdonato infine graziandolo innumerevoli volte. Addirittura pure quella volta che l’aveva sentita piangere al telefono, mentre lui stava con un’altra, in quanto il ricordo &egrave veramente fastidioso, sgradevole e pungente, però abilmente lo scaccia via.
    
    Che cosa mai gli viene in mente? Si tratta d’una faccenda ...
    ... avvenuta almeno due anni fa, che cosa c’entra adesso? Non ricorda nemmeno più chi fosse l’altra, tuttavia s’affretta nel comporre il numero di telefono apprestandosi per conversare con lei. Ausilia &egrave ancora sdraiata, languida e sfibrata dopo l’amore, pensa ancora allo spasimante, all’incontro pieno d’abbracci appassionati, di baci divoranti, di mani protese ad accarezzare, a colpire e a stringere, con lingue golose da leccare e da penetrare, di bocche aperte da succhiare e da mordere, evocando eccitanti e sconce oscenità. Lei lo aveva incontrato tempo addietro in una festa di compleanno una sera d’estate, c’era stata una cena raffinata dopo la quale tutti gli invitati, pressappoco una trentina, erano usciti in giardino per gustare la torta, mentre iniziavano le danze intorno alla piscina illuminata. Ausilia indossava un abito senza spalline di color giallo oro, che faceva risaltare la sua recente abbronzatura e ondeggiava sui tacchi alti ballando, quando aveva intravisto lui.
    
    ‘Che figura elegante’ – aveva pensato, notando l’indolente scioltezza con la quale si muoveva fra i tavolini, reggendo un piattino e un calice di spumante.
    
    Quando l’uomo l’aveva guardata, i loro occhi si erano incontrati e Ausilia aveva provato un leggero brivido, in seguito quando lei si era seduta per sorseggiare la sua bevanda, lui l’aveva raggiunta. In quell’occasione lui si era educatamente presentato, le aveva sfiorato con le labbra la mano che lei gli porgeva e poi l’aveva trattenuta con la ...