1. Come un mandorlo in fiore


    Data: 26/10/2020, Categorie: Etero Autore: fantasypervoi, Fonte: RaccontiMilu

    ... trascorsi, presi la sua mano destra e l’appoggiai sui miei calzoni all’altezza del sesso e le feci sentire la consistenza del desiderio, con l’altra mano le alzai il viso e l’obbligai a guardarmi.
    
    Nessuno dei due parlò. Lei mi guardò incerta, la mano ferma, poi, decise, il suo sguardo prese colore, la sua mano vita!
    
    Abbassò lo sguardo sui calzoni e le mani presero a slacciare la cintura con violenta passione.
    
    I calzoni caddero a terra e lo slip venne abbassato.
    
    Prese il sesso in mano e lo guardò intensamente, furono attimi eterni, poi, il valore caldo della sua bocca e l’ultima immagine dei suoi capelli che danzavano per me.
    
    Lasciai che facesse quello che voleva, la sua e esperienza di donna ben presto venne fuori e tutto finì come doveva finire.
    
    I pensieri avevano lasciato posto alla realtà!.
    
    Quando fui all’apice della passione, spostai le mani sulla sua nuca per darle un segnale, volevo sapesse, ma lei sapeva già molto prima di me, mi spostò le mani e mi guardò sorridendo con gli occhi, mise le sue mani tra le mie e si saziò di me facendomi impazzire tra le sue labbra.
    
    Stremato, respiravo pesantemente, era la prima volta che godevo in una bocca che non era quella di mia moglie da quando ero sposato, ed era anche molto tempo che dopo essere venuto così violentemente, il mio sesso rimaneva turgido e pronto a combattere.
    
    Il frutto proibito
    
    Lei mi guardava soddisfatta,sapeva di avere completato un buon dipinto, si leccava le labbra avida, il viso ...
    ... imperlato da un leggero sudore, i capelli leggermente appiccicati: guardandole il seno i capezzoli, ora, erano sporgenti e le cosce erano ben divaricate, era indubbiamente eccitata.
    
    Presi la mano destra e la feci alzare, la portai al fianco della scrivania senza mai parlare.
    
    La feci salire a poggiare a sedere.
    
    Mi guardava docile, aspettava.
    
    la mia mano si poggiò sulla nuca, un dito scese a giocare col naso poi,, s’infilò tra le labbra che voracemente s’ impossessarono e mimarono l’amplesso a venire: mi ero posizionato tra le sue gambe tenendole facilmente dischiuse.
    
    Avevo il bacino unito al suo e il membro spingeva ansioso sui suoi piccoli slip neri, la gonna non nascondeva più nulla, solo la piccola stoffa bloccava il desiderio.
    
    Giulia scese con una mano a cercare lo slip, lo spostò decisa, prese il membro tra le mani e lo appoggiò al fiume in piena;
    
    – Prendimi…
    
    Le prime parole, le uniche parole.
    
    Misi le mani sui fianchi e mi unii a lei, la strada era fertile e il campo, era pronto, aveva solo bisogno di essere irrorato.
    
    Una mano lasciò i fianchi e andò a lenire i gemiti facilmente identificabili,
    
    Il suo bacino spingeva verso di me accogliendo al massimo il mio fervore e i movimenti erano in sincronia perfetta .L’apoteosi dei sensi, era vicina, il ritmo divenne furente come le spinte, poi, le stelle esplosero e mi ritrovai ansante su di lei.
    
    Seguirono altri giorni esplosivi e seguirono anche tanti rimorsi.
    
    La fine del noviziato, fu anche ...