1. stanza di albergo


    Data: 26/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: antonio74, Fonte: RaccontiMilu

    ... cappella liscia e larga. Sembrava un bronzo di Riace moro e mediterraneo.
    
    Fece qualche passo avanti, verso il letto, salendoci sopra in piedi, camminando sul materasso e venendosi a sedere sopra di me, all’altezza del pube. Il suo cazzo, non ancora completamente rigido era appoggiato sulla mia pancia ed calore che le trasmetteva mi dava un senso di subbuglio allo stomaco simile ad un mare in tempesta.
    
    Si accovacciò su di me e mi dette un bacio sulla bocca come se stesse mordendo una grossa e succosa mela.
    
    Mi piaceva il suo sapore dentro me, la sua lingua si muoveva con forza sconvolgendo la mia bocca e preannunciava ben altre profonde e vigorose penetrazioni.
    
    Quindi si interruppe alzandosi di nuovo a sedere e guardandomi dall’alto, sorridente, prese le mie mani e le appoggio al suo pene caldo, liscio ed ormai perfettamente rigido.
    
    Con l’adrenalina a mille iniziai, istintivamente a muovere le mani in su ed in giù, masturbandolo lentamente e delicatamente. Lui chiuse per attimo gli occhi e quando smisi di masturbarlo e feci scivolare delicatamente le mie mani sui suoi fianchi si lascò cadere in parte a me su letto.
    
    Gli fui subito sopra, baciandogli e leccandogli prima la pancia, poi l’interno coscia con tutto il calore e la passione che provavo in quel momento.
    
    Presi il suo cazzo con la mano facendo una cravatta con il pollice e l’indice proprio sotto il glande e strinsi. Vidi la cappella diventare paonazza e grande. Rimasi a guardarla per un po’ in ...
    ... ginocchio davanti a lui, poi lasciai la presa ed inizia a giocarci: sfiorai la cappella con la lingua, baciai e succhia con passione l’asta partendo dalla base e salendo su, giocai con lo scroto trattenendolo fra i denti e tirando piano, leccai la parte di pelle tra scroto ed ano con la punta della lingua e poi presi in bocca i testicoli e succhiai. Tutto questo fu fatto con calma e lentezza e con delicatezza estrema. Lui gemeva, godeva impazziva, era bello come un dio greco ed io mi sentivo più femmina che mai con il suo cazzo in bocca, ma tutto questo non mi bastava, volevo di più.
    
    Inondai di saliva la sua cappella e la presi in bocca. Succhiavo e muovevo la testa con movimenti decisi, tenendo fermo il cazzo alla base, con la mano, talvolta rompevo il ritmo veloce rallentando mentre salivo con la testa soffermandomi sulla cappella, poi ripartivo.
    
    Non riuscivo a crede che lo stavo facendo, era come se mi vedessi da fuori, con la bocca piena del suo cazzo succhiare frenetico come un’attrice da film porno. Non ero io eppure, allo stesso tempo, mi piaceva, mi piaceva da morire.
    
    Sentivo di avere un potere incredibile in quel momento, il potere che ha un essere che, con un movimento, con una parola con il suo stesso corpo può dare piacere al maschio.
    
    Lui ansimando mi disse che ero proprio una gran puttana, un finocchio succhia cazzi e che ero anche bravo a farlo. Mi disse anche che mi stavo meritando la sua sborra. Quindi mi fermò.
    
    Quello che dovevo fare era sdraiarmi a ...