1. Doppia vita - 2


    Data: 21/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... possibile. Meglio lo fai e meglio è per te”.
    
    Lasciai per un attimo il membro del figlio per tuffarmi a bocca aperta su quello del padre. Quando fu completamente fradicio di saliva si tirò via e tornò dietro di me. Ripresi l’altro cazzo in bocca giusto in tempo.
    
    “Lasciagli libera la testa. Voglio sentire come gode” e quello tolse la mano che mi aveva poggiato sopra.
    
    Un attimo e, con una spinta fortissima, l’enorme nerchia del padre mi sprofondò per metà dentro, spaccandomi l’ano. Urlai come un maiale al macello e continuai a farlo mentre, con altre due spinte altrettanto forti, mi si inseriva completamente dentro. Presto le urla si trasformarono in grida di godimento. Lo incitavo a sfondarmi sempre di più finché il figlio non mi ripiantò la sua bestia spingendomi la testa in modo da tapparmi la gola. Contemporaneamente, proteso in avanti, mi allargava le chiappe per favorire la penetrazione da parte del padre. Mi scesero le lacrime dagli occhi per il dolore nel culo, scavato sempre più in fondo, e per il soffocamento quando l’altro mi veniva spinto dentro il più possibile ma ero in balìa del piacere più puro. Due grossi cazzi mi stavano scopando bocca e culo senza pietà. Mi stavano usando come una puttana. Vibravo tutto ed ormai non facevo altro che gemere di goduria.
    
    “Senti come gli piace a questa cagna schifosa!” e giù colpi sempre più forti.
    
    “Papà fai piano. Così lo sfondi completamente”.
    
    “Non posso fermarmi. Non posso… Devo sborrare… Sto per sborrare… ...
    ... E’ troppo bello… Troppo… Ahhh… AAAHHHHHH”. Una lunga serie di corposi schizzi di sperma mi riempirono le viscere.
    
    Mi staccai dal succulento pasto ed anch’io, sentendomi la pancia piena del succo dell’uomo, emisi un “Aaahhh” mentre venivo sul pavimento. Ero in stato confusionale. Il figlio mi tirò su e mi trascinò sul letto di schiena. Mi alzò le gambe e, tenendomele aperte con le mani sulle cosce, mi piantò di botto il suo nerchione nel buco sfasciato e riempito dello sperma del padre. Nonostante lo avesse ripreso poco prima per il modo in cui mi scopava, anche lui non fu da meno e, come la volta precedente, mi montò come un coniglio. Io ero in preda all’orgasmo più assoluto. Mi agitavo, sbattevo la testa a destra ed a sinistra, mi inarcavo, allungavo le mani a toccagli le cosce pelose come per respingerlo ma anche per tirarlo verso di me, senza intralciare però la sua libertà di muoversi al ritmo voluto. Sentivo i suoi grossi coglioni pelosi sbattere contro i miei.
    
    Quando fu il momento di non ritorno, si sfilò da me e rapidamente si mise a cavalcioni della mia testa. Mi fece aprire la bocca, posò il glande sulle mie labbra e sparò tanti di quei fiotti di sperma che ingoiai di gusto senza farlo mai uscire fuori, per non perdere niente di quella gustosa crema dolce ed amara nel contempo. Era talmente buona che, quando finì, mi leccai le labbra per assaporarla fino in fondo. Mi guardò ansante e soddisfatto. Strizzò il suo membro per darmi l’ultima goccia e poi con un dito ...
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