1. Due sono meglio di uno


    Data: 18/10/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: MauXCuck, Fonte: EroticiRacconti

    E finalmente arriva il sabato da lei tanto atteso, un sabato che si preannuncia caldissimo e pieno di sole.
    
    Alle 7 del mattino doppiamo il molo frangiflutti ed usciamo in mare aperto. Mentre io timono la barca, Ada scende sottocoperta e va nella cabina padronale a recuperare il sonno perduto per la levataccia. Per prima cosa, devo salpare i palamiti che, usando il tender, ho calato la sera prima. Individuo il punto ed aggancio il galleggiante con il mezzomarinaio.
    
    Per essere una lenza con solo una cinquantina di ami, pesa maledettamente (anche se si dovrebbe dire "benedettamente", visto che il peso indica una buona cattura). Non posso proprio lamentarmi: il primo pesce che isso a bordo è un gattuccio di non meno di 3 chili. Seguono due pagelli, un grongo e, a distanza di una decina di ami l' uno dall' altro,due esemplari, di cui u no veramente enorme, di "rana pescatrice". Pulisco i pesci, restituendo al mare una parte di ciò che il mare mi ha donato. Tengo solo il fegatodelle rane pescatrici, poi metto il bottino nel frigo e risalgo in coperta. Sono sudato e macchiato di sangue di pesce. Ada dorme ancora, perciò annodo una cima attorno alla vita e mi tuffo in mare.
    
    Due minuti nell' acqua fresca bastano a ritemprarmi. Mi isso a bordo e avvio il motore. La seconda tappa è una secca conosciuta l' anno precedente, e che offre, abbondante pescato.
    
    Bisogna però arrivare presto, prima che la zona si riempia di diportisti che si potrebbero incuriosire vedendo una barca ...
    ... ancorata lì, e prima che il sole alto faccia rifugiare le aragoste nel profondo della tana.
    
    Sono circa le nove quando effettuo la prima immersione. Faccio in tempo a raschiare dallo scoglio una manciata di cozze prima di dover risalire a prendere fiato. Nel giro di mezz' ora raccolgo una buona quantità di cozze, qualche ostrica, e catturo, afferrandola per le antenne, una aragosta di buone dimensioni.
    
    Risalgo a bordo, butto in mare i mitili più piccoli, salpo l' ancora e mi allontano dalla secca.
    
    Il rumore del motore sveglia mia mogie, che mi raggiunge con una tazza di caffè. In barca non ci curiamo di vestiti o costumi. Lei indossa un corto grenbiule, per proteggersi da eventuali schizzi bollenti. Quando si volta per tornare sottocoperta, la vista improvvisa della schiena e dei glutei nudi e ancora chiari mi provoca una fitta all' inguine. Non vedo l' ora di calare l' ancora nella caletta dove siamo diretti e di...calare il mio asso di bastoni nella caletta di mia moglie. A velocità di crociera di 20 nodi riesco ad ancorare la barca dopo nemmeno mezz'ora. Come immaginavo, e speravo, la caletta è del tutto libera da natanti, e la spiaggetta è deserta, visto che l' unico modo per raggiungerla è via mare.
    
    Calo il tender e raggiungiamo la riva. Stendiamo i teli e ci corichiamo sulla morbida sabbia. Non indossiamo costumi, inutii e fastidiosi.
    
    La siesta dura poco. Dieci minuti e ci tuffiamo in mare per una breve nuotata rinfrescante. Ada si stende sul telo, ed io ...
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