1. Vacanze al Cairo - Capitolo dodici e finale


    Data: 15/10/2020, Categorie: Hardcore, Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... spalla.
    
    “Non penso che riuscirò più a muovermi.” Bisbigliai.
    
    “Neanch’io!” Rispose Michele tirandomi più vicino a sé: “Voglio star qui per sempre!”
    
    Alzai la testa, lo baciai sul collo e lo tirai sul pavimento. Ci girammo uno di fronte all’altro e ci baciammo leggermente sulle labbra.
    
    “Tutto OK?” Chiese.
    
    “Quasi perfetto.” Risposi: “C'è solamente un’altra cosa che voglio” E senza aspettare una risposta lo baciai profondamente ed appassionatamente, abbracciandolo con tutta la forza che riuscii a chiamare a raccolta.
    
    Restammo a lungo in quel piccolo locale, riguadagnando lentamente le nostre forze e semplicemente godendo l'uno dell'altro.
    
    “Credo che sia meglio che ci muoviamo.” Disse infine Michele dandomi simultaneamente un ultimo bacio ed alzandosi.
    
    Una volta fuori della zona della piscina, stavamo per lasciare l'albergo e cercare un taxi per tornare a casa quando sentii che mi toccavano delicatamente un gomito. Mi girai per vedere chi fosse, c'era Omar con un carrello su cui c’erano i due gelati più grossi e più ricchi di colore che avessi mai visto.
    
    “Enta Kwais!” Disse sorridendo e mise i bicchieri su una tavola vicina.
    
    Inchinandoci allegramente e sorridendo largamente dicemmo all’unisono: “Shukran effendi” e ci sedemmo a godere quanto ci veniva offerto.
    
    Era la fine del pomeriggio quando riuscimmo ad arrivare a casa, giusto in tempo per salutare mio padre quando arrivò col papà di Michele.
    
    “Tutto Ok, figliolo?” Disse dandomi la mano e ...
    ... mettendomi un braccio sulla spalla.
    
    “Sì. Perfettamente grazie. Come stai?”
    
    “Bene. Bene. Sono contento di essere tornato. Più tardi ho delle notizie per te, ma prima beviamo qualche cosa?”
    
    Ci sedemmo e mentre ci rilassavamo per un po’ davanti ad una bibita fredda, Michele ed io ascoltammo i nostri papà che parlavano di lavoro.
    
    “Oh, a proposito, quelle notizie che dovevo dirti, Tony.”
    
    Aguzzando le orecchie e prendendo interesse per la prima volta alla conversazione, guardai mio padre.
    
    “Sono stato destinato in Nigeria con un contratto di due anni, dovremmo cominciare tra circa tre mesi.”
    
    Lo guardai senza sapere cosa dire e così non dissi niente eccetto: “Oh, sì?”
    
    “Bene” Proseguì: “Con la società ho concordato che saranno loro a pagare per la tua istruzione mentre io sono via ed io mi sto chiedendo cosa fare.”
    
    Il mio cuore quasi si fermò: “Merda!” Pensai, “Che palle!”
    
    “Ti piacerebbe stare qui al Cairo con Michele? Ho parlato coi suoi e hanno detto che non hanno problemi. Ma puoi tornare in collegio se vuoi.”
    
    Io non sapevo dove guardare sgradevolmente consapevole che l’attenzione di tutti era concentrata su di me. Sentii che diventavo rosso per l’imbarazzo.
    
    “Beh…” Cominciai a dire: “Mi piacerebbe, ma....” E la mia voce si spense.
    
    “Cavoli!” Interruppe Michele improvvisamente: “È chiaro che vuole. Non abbiamo parlato di nient’altro per secoli ma Tony non sapeva come chiedertelo. Va bene vero, papà?”
    
    “Sì. Naturalmente.” Rispose il padre di Michele: ...