1. Susanna a miriam rapimento lesbo e manette


    Data: 14/10/2020, Categorie: Lesbo Autore: aryalez, Fonte: Annunci69

    ... interi minuti in cui la sua lingua aveva inumidito tutta la mia pelle iniziai a rilassarmi, mi ordinò di voltarmi e mi mise a pancia in giù, in quella posizione stavo più comoda, ma non potevo vedere quello che mi faceva: quando iniziò a "giocare" con il perizoma, infilandomelo dentro la vagina e leccandolo, irrigidii più le gambe e mugugnai più forte, ma i miei lamenti parevano eccitarla di più, me lo sfilò e inizio a leccarmela da dietro, ero ancora rigida, ma la sua lingua era morbida ed esperta, iniziò a succhiarmela o ad usare la sua lingua come un pene, infilandomela tutta dentro. Con l'altra mano, passandomela sotto, iniziò a masturbarmi, mentre contemporaneamente continuava a leccare. Al movimento esperto della sua mano, non ricordo neanche io dopo quanto successe, iniziai a muovere il bacino su e giù, mi stava facendo godere ed io ero tutta bagnata.
    
    Susanna se ne accorse, iniziò a masturbarmi il clitoride e mi fece venire tra i mille ansimi acuititi dal bavaglio.
    
    - MMM MMMMM MMMM
    
    Ma per Susanna quello era solo l'inizio, lo aveva fatto per farmi cedere, per essere completamente in suo potere, se infatti prima aveva rapito solo il mio corpo, ora anche la mente era quasi in suo potere.
    
    Era sdraiata al mio fianco e mi guardava, io ero bagnata ed immobilizzata; mi sentivo indifesa come non mai.
    
    - Visto che ci so fare Miriam? se ti è piaciuto fai solo un cenno con la testa
    
    Lo feci.
    
    - Vuoi ancora che ti sleghi?
    
    Faci sempre un sì con la testa, cosa ...
    ... si aspettava quella pazza?
    
    - Ok
    
    Era bastata quella laconica mezza parola per mettermi in agitazione.
    
    Mi costrinse a mettermi sul bordo del letto, il letto di Susanna non era molto altro, per cui mi fece poggiare il ventre sul materasso e le ginocchia in terra, ero a 90 °.
    
    Mi intimò di stare immobile, lo feci.
    
    La sentii cercare degli oggetti nel cassetto, poi tutto ad un tratto prese le mie natiche tra le mani e le divaricò iniziando a leccarle, passava la lingua sia sull'ano che sulla vagina, dopo pochi minuti godevo di piacere e le spingevo il mio sedere sempre più sulla faccia.
    
    Ad un certo punto le mani si staccarono dalle natiche e la sentii fare una qualche operazione, poi mi sentii cospargere i bordi del mio ano con una sostanza unta e fredda; era vaselina.
    
    Entrai nel panico ed iniziai a dimenarmi.
    
    - Miriam per l'ultima volta!: Se ti muovi ancora ti infilo lì tre dita e te le lascio tanto a lungo da non poter camminare domani.
    
    Mentre pronunciava la sua minaccia mi diede un sonoro schiaffo sulla natica destra:
    
    - MMFFFFF
    
    Poi un altro su quella sinistra:
    
    - MMMMMMM
    
    Mi iniziarono a lacrimare gli occhi, ma le poche gocce si trasformarono in lacrimosi quando vidi quello che mi voleva infilarmi: un pene di gomma viscida, non era enorme, ma abbastanza grande da fare male. Lo aveva poggiato sul letto di fronte a me per costringermi a guardarlo, mentre lei continuava ad ungermi di lubrificante.
    
    Dopo un po' lo prese. Sulle prime me lo passava ...
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