1. La stanza


    Data: 12/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Lesbo Autore: _saffolina_, Fonte: RaccontiMilu

    ... pianoterra, guardai in giro alla ricerca di telecamere nascoste, ero stupida lo so ma avevo bisogno di certezze, mi affacciai allla finestra ma dalla casa di fronte non veniva nessun movimento, ero impaurita e ancora una volta andai a dormire preoccupata.
    
    Mi svegliai presto, non avevo bagaglio perché c’era scritto di portare solo gli abiti che indossavo, un telefono e il contratto, il resto l’avrei trovato al mio arrivo, non serviva altro, alle 8 e mezza partiva il treno per Mestre, coincidenza per il Frecciabianca per Milano Centrale, io arrivai in stazione 10 minuti prima, mi accomodai al mio posto e attesi la partenza del treno.
    
    Il cuore mi palpitava sapevo di essere osservata, oramai mi era chiaro visti gli sms del giorno prima, ero terrorizzata e allo stesso tempo eccitata dalla novità.
    
    Il treno regionale era praticamente vuoto, di domenica alle otto e mezza di mattina non c’è davvero nessuno in giro, mi appisolai un po’ scomposta sul sedile e attesi il controllore mentre il treno viaggiava per le campagne tra Friuli e Veneto, il rumore del treno al solito mi cullava e presto mi addormentai pesantemente.
    
    Mi svegliò come previsto il controllore, Conegliano era appena passato pochi minuti tra poco sarei arrivata alla stazione di Mestre, lì pensai potevo ancora prendere il treno per Udine e tornare indietro, consideravo Mestre una terra di confine tra il mio mondo e un futuro incerto in cui mi stavo tuffando senza neppure pensare a cosa andavo incontro, oramai ...
    ... mi ero tagliata molti ponti alle spalle; il lavoro l’avevo lasciato, avevo detto ai miei che mi prendevo un mese sabbatico in cui dovevo decidere se e come cambiare vita o “mettere la testa a posto”, dopotutto non avevo mentito.
    
    Vidi che davanti a me era seduto un anziano signore che mi sorrideva furbo, lo vidi ma non ci feci caso e tornai ad appisolarmi ma poi la tensione che mi prende sempre quando sono in treno, cioè la paura di saltare la stazione mi rese ben sveglia e attenta.
    
    Il tipo sorrise poi mi disse buongiorno, io risposi di cortesia e mi guardai intorno, nel vagone eravamo soli, sorrisi di nuovo e mi aggiustai sul sedile, la gonna si era alzata e le mie gambe erano ben esposte, decisi di rimanere così, lui sorrise di nuovo.
    
    “Non è un po’ grandina per andare ancora a scuola?”
    
    Una frase davvero centrata, da vero idiota, ma dai che razza di stupidagine, se voleva rimorchiarmi poteva dire altro, una frase da treno, che so, “dove è diretta?” sapevo che la mia mise era da scolaretta e capivo il motivo di quella frase ma era da vero idiota così sorrisi di circostanza e dissi che a me piaceva vestirmi così anche se scuola e università erano passate da un pezzo, anzi, a quei tempi non mi sarei mai sognata di vestirmi da scolaretta. Ma che facevo ci stavo provando?
    
    Comunque decisi di accomodarmi meglio alzando la gonna e aggiustandomela bene in modo da mettere il sedere a nudo sulla poltroncina, guardai il tipo con fare finto sospettoso e attesi da parte sua ...
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