1. Giulia, la cugina milanese - capitolo 2: giovedì


    Data: 08/10/2020, Categorie: Incesti Autore: Carlocarlo2, Fonte: EroticiRacconti

    Giulia, la cugina milanese - capitolo 2: giovedì
    
    Il pomeriggio passò pigramente come tutti i pomeriggi estivi: io impegnato con i miei fumetti e con i dischi di musica beat -la mia grande passione- e mia madre impegnata nelle faccende di casa e nelle telefonate con la sorella incinta; l’unico sintomo di eccitazione latente per la visita imprevista fu che mia madre, invece di starsene sul retro di casa, a curare l’orto, oppure in soggiorno a stirare, o impegnata nelle mille incombenze di una casalinga: quel pomeriggio fece la spola dalla cucina al terrazzo del salotto per spiare l’arrivo annunciato..
    
    Poi, finì che arrivò nello stesso momento in cui mio padre, appena tornato dal lavoro stava appoggiando la bicicletta al muretto che delimitava l’aiuola di rose di fronte a casa; mia madre stava raccogliendo dei pomodori nell’orto e aveva lasciato me di vedetta alla ringhiera del terrazzo del salotto.
    
    La 500 bianca accostò e suonò il claxon; lui voltò la testa di scatto come se quel suono acuto l’avesse infastidito; dal terrazzo non riuscii a vedere l’espressione del suo viso, ma la posizione del braccio - piegato ad angolo retto e le ditta ben tese in avanti- era quella di uno che sta per mandare qualcun’altro a quel paese; ovviamente cambiò in itinere, e si trasformò in un abbraccio non appena la ragazza alla guida scese di macchina..
    
    “Giulia..? Che sorpresa!” esclamò, abbracciandola..“.. non sapevo niente.. ero a lavorare..”
    
    Non fa niente zio, ho deciso di farvi ...
    ... una sorpresa,, spero che sia gradita” la riaposta di sua nipote Giulia, una tappetta sul metro e sessanta, con i riccioli neri, le cosce robuste, il seno minuscolo e la fisionomia inconfondibile dei Carli -naso aquilino, bocca sottile, espressione perennemente imbronciata- mitigata, la sua, dal sorriso, che però svanì immediatamente quando mio padre si sciolse dall’abbraccio come se ne fosse infastidito..
    
    “Scusa Giulia” bofonchiò, e si dileguò in fretta, lasciandola interdetta; mia madre si affrettò a porre riparo, chiarendo l’accaduto
    
    “Non avertene a male, ma tuo zio detesta farsi trovare con la tuta con cui lavora: è andato a farsi la doccia e a cambiarsi.. non ce l’ha con te, è solo in imbarazzo” le disse in tono conciliante per stemperare quell’attimo di leggera tensione, mentre io sul terrazzo, come un pappagallo sul trespolo, m’ero goduto la scena.
    
    Lei, prima di attraversare il portone di ingresso, si abbassò gli occhiali da sole sul naso e guardò dritta nella mia direzione..”A te ti sistemo io!” diceva quell’occhiata.
    
    “Carlo, su svelto, vai a prendere la sua roba in macchina” mi disse sottovoce mia madre, dopo avere fatto entrare Giulia in casa..
    
    “Perché io?” le sibilai sempre sottovoce; di solito ero mite e gentile, ma la cugina milanese aveva sollecitato la mia ostilità; invece di rispondermi, mia madre guardò in direzione del corridoio e indicò la doccia, volendo significare che se mi fossi ostinato nel rifiuto, lo avrebbe detto a mio padre -lo so che ...
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