1. UN RICORDO DI TEMPO ANDATO


    Data: 04/10/2020, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... andare.
    
    ‘Non essere irruente. Non scapperò. Fai piano.’
    
    La sua spinta si esaurisce. Il suo glande &egrave contro il mio utero. Ha riempito il vuoto della mia vagina. Sta occupando lo spazio nel mio ventre. Un brivido mi percorre il corpo. Una saetta parte dall’utero e raggiunge il mio cervello. Vengo. Se ne accorge.
    
    ‘Stai godendo?’
    
    Non gli rispondo. Lo abbraccio. Sollevo le gambe e le porto sulla sua schiena. Lo imprigiono e gli stringo i fianchi con le mie cosce. Gli vado incontro con il bacino.
    
    ‘Sai cosa stai facendo? Stai chiavando tua madre. Ti rendi conto del tuo gesto? Cosa pensi che accadrà dopo? Fra me e te niente sarà più come prima.’
    
    ‘Non mi importa di quello che accadrà. Puoi anche denunciarmi.’
    
    ‘Denunciarti? E perché? Sei mio figlio. Non ti denuncerò mai. Piuttosto fai attenzione. Non sono protetta e non mi va che mio figlio diventi il padre del mio secondo figlio.’
    
    L’irruenza gli fa dimenticare la mia raccomandazione. Non ci mette molto a riempirmi il ventre del suo sperma. Restiamo avvinghiati per il tempo necessario per un secondo round che culmina in una seconda bordata di sperma che dilaga nella mia pancia. Poi lui sfila il cazzo dal mio ventre; raccogli i suoi vestiti e si avvia ad uscire dalla cucina.
    
    ‘Dove vai?’
    
    ‘Cosa te ne importa?’
    
    ‘Mi ...
    ... importa eccome. Sei mio figlio e come mamma ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Di quello che &egrave accaduto dobbiamo parlarne. Tu da questa casa non ti muovi e non ti permetto di lasciarmi sola. Mi hai fatta rinascere. Mi hai posseduta. Mi sono sentita nuovamente donna. Ho provato piacere e sei tu l’artefice. Sono stata la tua donna. Ora che ti ho trovato vuoi lasciarmi? Non puoi andartene.’
    
    ‘Mamma, ti ho violentata!’
    
    ‘Violentata? E chi lo dice? Nessuno sa e nessuno mai saprà. Da oggi prenderai possesso, nel mio letto, il posto che fu di tuo padre. Sarai il mio amante ed io sarò la tua donna. Ti va come soluzione?’
    
    Mi guarda come fossi un extraterrestre. Si veste. Prende le chiavi dalla tasca dei jeans, apre la porta della cucina ed esce. Non lo vedrò mai più. Sparisce dalla mia vita ma non dalla mia mente. Sono ormai trascorsi circa 20 anni da quel fantastico giorno ed ogni minuto di quei venti anni mi vedono seduta sul tavolo della cucina e con mio figlio fra le mie cosce che mi sbatte il suo cazzo nella pancia riempiendomi il ventre della sua forza. Non c’&egrave solo il ricordo. La porta della cucina si apre e la figura di una bellissima ragazza si precipita ad abbracciarmi. &egrave la copia perfetta della mia immagine e si chiama Jessica.
    
    ‘Ciao mamma, sei sempre incantevole.’ 
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