1. LAURETTA cap. 7 Arriva finalmente il giorno tanto atteso.


    Data: 29/09/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: karinalisa, Fonte: RaccontiMilu

    ... fichina.
    
    Lauretta premendo le mani contro il petto dell’uomo scostò il busto per portare le mani alla camicetta e fissandolo negli occhi in modo ingenuo ma inconsciamente provocante, disfece ad uno ad uno i bottoni aprendola. Io che nel frattempo mi ero denudata, mi portai dietro la coppia che si era completamente dimenticata della mia presenza e feci scendere l’indumento lungo la schiena ancora magra dell’adolescente, liberandola dalle braccia senza che neppure si accorgesse, tanto erano presi uno dall’altra.
    
    Mi chinai e delicatamente le feci sollevare prima uno poi l’altro piede liberandola dall’ingombro della gonna che gettai dietro di me. Vidi cadermi accanto il busto-reggiseno, così che quando mi rialzai Lauretta era completamente nuda e la bocca incollata a quella di Gianni si lasciava baciare, partecipando al bacio sollevata sulla punta dei piedi, le braccia avvinghiate al collo del mio uomo, letteralmente appesa, il corpo aderente a quello che sarebbe stato il primo vero maschio che l’avrebbe posseduta, lui con le mani percorreva la sua schiena, poi prendendola alle cosce repentinamente la premette contro di se, strofinandola, muovendola. . .
    
    Lauretta per la prima volta sentì pienamente la virilità eccitata del mio uomo, le sue braccia lasciarono il collo al quale erano avvinghiate, puntandole contro il suo petto, con uno sforzo si scostò e chinò lo sguardo. Con buona pace degli uomini che ho conosciuto intimamente, devo dire che il membro di Gianni è di ...
    ... quelli che ogni donna vorrebbe per se, moderatamente grosso e lungo, visibilmente arcuato all’insù, di quelli che andando in vagina sfiora il punto G con l’effetto che tutte noi conosciamo, per me è straordinariamente bello pur nella sua oscenità. Posso quindi capire l’emozione della ragazza, anche se si era trastullata con più di un cazzo, erano cazzi giovanili, nemmeno lontanamente paragonabili a quello che stava guardando.
    
    Indietreggiò scuotendo il capo, “No, no . . .” Era spaventata la cara porcella, urtando contro di me si voltò rifugiandosi nelle mie braccia scuotendo ancora la testa. La trattenni gettando un’occhiataccia a Gianni che si era mostrato così poco sensibile verso una fanciulla che per molti versi poteva dirsi ancora vergine. La accompagnai al divano facendola sedere, mi sedetti accanto, rassicurandola ancora che non sarebbe successo nulla se lei non avesse accettato, baciai il suo viso e anche le sue labbra, poi la sua bocca, accarezzandole le tettine.
    
    A poco a poco si calmò, rispose al mio bacio e quando la mia mano scese al suo ventre, aprì le cosce permettendomi di toccare e accarezzare la sua fichina. Dall’altro lato della stanza Gianni in piena erezione, aveva aperto il portello del nostro piccolo bar e stava versando un liquore. Venne verso di noi con due bicchierini colmi; porgendoli chiese alla piragazza: “Va meglio?” Lauretta annuì con un sorriso nervoso, era un liquore poco alcolico, lo bevette gli occhi fissi in quelli del mio uomo che ...