1. UN METRO


    Data: 27/09/2017, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: cucciolo56, Fonte: RaccontiMilu

    ... talento naturale. Non mi risponde, ma prendendomi sottobraccio mi dice che stasera alla festa vuole farmi conoscere un ragazzo.
    
    – Chi è sto tipo? – chiedo a Serena – e perché me lo vuoi far conoscere?
    
    – Un ragazzo che sta in facoltà da me, ci sono uscita un paio di volte. Per la verità, una in gruppo. Un’altra sera io e lui da soli, invece. Bel tipo.
    
    – Non è successo nulla, mi pare di capire. Non ancora almeno, ahahahah….
    
    – Non ancora, è vero, però… – mi fa con un tono tra l’ironico e il misterioso – chi lo può sapere…
    
    – Parla, stronza! – le intimo scimmiottando la voce di un poliziotto dei serial tv.
    
    – Beh, una limonata un po’ pesante c’è stata, in macchina… bacia bene, il ragazzo. E con le mani ci sa fare anche di più.
    
    La guardo con un’aria divertita e interrogativa, lei ride mentre spinge il bottone del citofono. Lo scatto del portone arriva senza che nessuno ci abbia domandato chi siamo.
    
    – Come si chiama sto manzo? – le domando in ascensore.
    
    – Lapo.
    
    – Lapo?
    
    – Eh! Lapo…
    
    – Oddio, uno che si chiama Lapo mi sta già sul cazzo… – esclamo.
    
    – Shhhht… abbassa la voce che questa è casa sua – sussurra – ma che cazzo c’entra adesso? E’ toscano, lì si usa…
    
    Mentre esprimo il mio dubbioso “mah” ci vengono ad aprire la porta.
    
    “Ciao!”, “Ciao! Benarrivate!”. “Lui è Lapo”, “tu devi essere Annalisa”. Et voilà, immediatamente non mi sta più sul cazzo. Anzi. Aveva ragione Serena, è proprio un bel tipo. Non strafigo, ma figo sicuramente sì. ...
    ... Capelli molto corti castano chiari, con un ciuffetto davanti e occhi azzurri, sopra un viso dai lineamenti regolari e belli. Non trovo altra parola. Anziché il bacetto d’ordinanza mi tende la mano con un sorriso limpido e per nulla piacione, e mentre gliela stringo non posso fare a meno di notare che anche la mano è bellissima, con delle dita lunghe e affusolate. Non è altissimo, sarà uno e ottanta o poco più, ma ha delle spalle proporzionate e maschili e, sotto la camicia azzurra a quadri, una t-shirt slim fit chiaramente studiata che fa risaltare dei pettorali non da palestrato ma comunque niente male. Bell’acchiappo, Serena.
    
    Quando rimaniamo sole mi chiede che ne penso. Scherzando, le domando come abbia fatto a limonarci e basta. Lei ride, mi dà della troia e mi dice che ha certi progetti, ma che non vuole rivelarmeli, nonostante le mie insistenze.
    
    “Il lato negativo è che è fidanzato”, mi dice ancora. Ma prima che possa ribattere qualcosa aggiunge: “Il lato positivo invece è che la ragazza sta a Copenaghen ahahahaha”. Le sorrido e le domando se sia proprio sicura che tra noi due la troia sia io.
    
    La festa non si capisce bene se sia una vera festa o una cena in piedi. C’è il tavolo da pranzo addossato al muro di un salone piuttosto ampio, carico di roba da mangiare, soprattutto pizza e stuzzichini, e da bere. Cose abbastanza leggere, tipo prosecco e Aperol spritz. Ma è la quantità che conta, è davvero impressionante. A un certo punto qualcuno fa partire Keep Your Head e ...
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