1. Zio Carmelo


    Data: 13/09/2020, Categorie: Tabù Autore: EmmeEsse91, Fonte: xHamster

    Mi chiamo Eva, ho trenta due anni, e da bambina, subii abusi sessuali da mio zio. A distanza di ventidue anni porto vivo dentro di me, come se fosse stato ieri, il ricordo doloroso di quei giorni. In particolare, non potrò mai scordare, ciò che accadde quel giorno.
    
    Tornando molto indietro…
    
    Mio zio Carmelo nutriva un immenso e sproporzionato affetto nei miei confronti. Io per lui ero l’unica nipote. E non potendo avere figli, mi considerava una figlia. Zio Carmelo passava molto tempo a casa nostra: vedevo più lui che mio padre. Mio padre lavorava per una grossa multinazionale attiva nel settore delle telecomunicazioni, con l’incarico di presentare nuovi prodotti ai paesi esteri, motivo per cui era sempre in viaggio. Quando mamma lavorava e papa era in viaggio, lui si occupava di me: mi accompagnava tutte le mattine a scuola venendomi a riprendere all’uscita; nelle belle giornate di sole, quando non faceva troppo freddo mi portava al parco a giocare, poi in estate quando faceva tanto caldo andavamo al mare tutto il giorno. Nei periodi in cui pioveva o faceva tanto freddo e non potevamo uscire, quando veniva, mi portava in regalo sempre una bambola nuova. Possedevo una vasta collezione con oltre due cento bambole.
    
    Mio padre viaggiava per mesi senza mai tornare a casa. Poi nei giorni in cui era in congedo, si occupava di me. Zio in quei giorni, quando c’era papà a casa, lui non veniva mai a trovarci, con papà non andavano d’accordo. A papà zio Carmelo non piaceva. ...
    ... Avevo nove anni quando morì. L’aereo in cui viaggiava precipitò a causa di un guasto al motore. Nello schianto morirono più di cento persone. Dopo la sua morte, zio Carmelo si trasferì a casa nostra, prendendo a tutti gli effetti il suo posto.
    
    Erano passati due anni dalla morte di mio padre, e tutto trascorreva per il meglio, ma poi, ad un tratto il comportamento di zio iniziò a cambiare. Già d’alcuni giorni, notai che lo zio si comportava in modo strano con la mamma, leggendo nei suoi occhi un sottile cambiamento. Poi un pomeriggio ero nella mia cameretta e stavo giocando, mentre loro stavano nella camera padronale a parlare, quando d’improvviso la discussione cambia tono accendendosi animatamente.
    
    Smettila Carmelo. Non puoi farmi questo. – fece mamma usando un tono che sapeva di rimprovero.
    
    Zitta. Posso e come.
    
    Ma non voglio. Lasciami. – gridò lei.
    
    Giuro che se continui ad opporre resistenza, io ti ammazzo. - zio aveva alzato la voce e aveva appena mosso una minaccia. Poi la mamma che sapeva come sarebbe andata a finire se non si fosse sottomessa.
    
    Mi fai male. Ti prego. Non stringermi cosi. Lasciami andare. Basta, non vedi che spaventi Eva… Va bene hai vinto tu, farò come vuoi.
    
    Appena li sentii litigare andai a vedere per capire cosa stesse succedendo. Feci in tempo ad assistere all’intera scena, prima che si accorgessero di me. Vidi la mamma distesa sopra il letto, con lo zio che visibilmente arrabbiato, le stava addosso stringendole i polsi: la teneva ...
«1234»