1. I GIGLI DEL DANUBIO


    Data: 03/09/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: Dunklenacht, Fonte: RaccontiMilu

    ... degli oggetti che, già all’epoca, erano assai in voga. La giovane non di rado confidava quelle esperienze alla sua amica, di cui vi ho narrato, sì, la suonatrice di pianoforte e, aggiungo, considerato che le due solevano dormire vicine, ad Yvonne non dispiaceva farsi sentire dalla compagna, in occasione dei propri autoerotismi.
    
    Blumenburg, 5 novembre 1872.
    
    Venne il giorno della Festa dell’Autunno. Per l’occasione, la piazza principale di Blumenburg era ingombra di bancarelle, che vendevano i fiori di novembre. Erano giunti, altresì, dei mercanti ungheresi, che offrivano oggetti d’antiquariato, caldarroste ed ogni genere di dolci. Vi erano anche dei venditori di cavalli, dalle lunghe criniere che ondeggiavano e brillavano nel vento d’autunno. Sui muri maestri dei palazzi antichi pendevano degli stendardi, che contenevano l’emblema di quel borgo: due leoni alati, separati da un gigantesco mazzo di gigli, variopinti e dai petali grandissimi; i loro lunghi steli verdastri erano tenuti uniti da una corona dorata.
    
    In quel brusio di voci e di passanti, sotto i tigli, dalle foglie rese malinconiche dal novembre, due giovani passeggiavano sottobraccio. Erano Yvonne ed il suo amato, l’uomo dal cappello a cilindro e dal bastone con il pomolo d’avorio, di cui vi ho parlato.
    
    – Offritemi ancora i vostri fiori, i gigli del Danubio ‘ le disse lui, stringendola a sé ardentemente.
    
    – Ve ne offrirò ancora, sì, a mazzi, a mazzi ‘ rispose lei. – Ma credetemi, quest’oggi, mentre ...
    ... passeggio con voi tra le bancarelle e le primule di novembre, la testa mi gira forte per l’amore!
    
    In quel mentre, il giovane che la teneva sottobraccio si voltò di scatto. La folla li circondava ed egli aveva riconosciuto tra gli astanti l’uomo che gli aveva cagionato la cicatrice sul collo.
    
    – Ah, siete voi, voi, voi! – ruggì l’amante di Yvonne, afferrando violentemente per i colletto uno sconosciuto, che portava una divisa da soldato.
    
    – In nome del Cielo, non fate follie! – lo implorò la sua ragazza.
    
    Ma egli non la udì.
    
    La folla già aveva circondato i due litiganti, che ruzzolavano al suolo, avvinghiati, in una sorta di lotta senza pace e senza né un vincitore, né un vinto. Ad un tratto, l’amante di Yvonne riuscì a svincolarsi dalla stretta dell’avversario e gli gridò, prima di prenderlo a pugni:
    
    – Ora mi vendicherò per la cicatrice che mi avete inferto!
    
    Lo sconosciuto, vestito da soldato, strinse forte il ventre del suo rivale. Pareva che fosse sua intenzione farlo scoppiare.
    
    Qualcuno degli astanti cercò di separarli, ma non vi riuscì. Dalle labbra grandi e femminili di Yvonne sfuggì un grido di pietà e di terrore…
    
    – Oh, vi prego! Non uccidete il mio amato! – fece la bella, giungendo le mani. – Non uccidetelo!
    
    Alla fine, l’uomo dal cappello a cilindro ebbe la meglio. Egli era riuscito a vendicarsi, a modo suo, per la cicatrice che il destino aveva deciso di fargli portare sul collo, per il resto dei suoi giorni.
    
    – Presto! Fuggite con me! – disse ...