1. I GIGLI DEL DANUBIO


    Data: 03/09/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: Dunklenacht, Fonte: RaccontiMilu

    ... stringendolo tra le sue braccia. – Mi avevano detto che eravate morto, in guerra!
    
    – No, per miracolo sono ancora qui, a godere delle vostre premure e della luce dei vostri occhi! – le rispose il suo amante, togliendosi il cappello a cilindro e toccandola ardentemente.
    
    – Ma non sapete che &egrave pericoloso, per voi, stare qui?
    
    – Mia Yvonne, rimarrò soltanto per pochi giorni. Volevo salutare Blumenburg, in occasione della Festa dell’Autunno, ma soprattutto, desideravo ardentemente rivedere il vostro bel volto, le vostre belle forme.
    
    – Ma che avete fatto al collo! &egrave una cicatrice!
    
    – Sì, &egrave stato un colpo di sciabola, sferrato a tradimento…
    
    La musica languida, della quale vi ho narrato, nonché l’olezzo dei gigli del Danubio avvolgevano i due amanti. Lei appoggiò uno dei suoi grandi piedi ad un vaso capovolto, che stava in un angolo del terrazzo, onde apprestarsi a ricevere il suo uomo là dov’era donna. I due erano certi che nessuno li vedesse; ad ogni modo, per loro, gli sguardi altrui non avevano importanza. Le gambe di lei erano statuarie e curate, prive di peli, al pari del resto del corpo, i cui seni di marmo spuntavano vistosamente dalle pieghe ornate di pizzo di quella vestaglia bianca. I due consumarono violentemente, senza farsi notare, lassù, sotto le prime luci di un nuovo giorno.
    
    Nel viottolo che serpeggiava sotto di loro, fiancheggiando il Danubio, passò un carro, che trasportava ogni genere di fiori e di rose d’autunno, le cui radici ...
    ... erano racchiuse in vasi di terracotta o in botti di legno, tagliate a metà. Una pariglia di cavalli bianchi conduceva quel carico chissà dove, mentre la nera frusta di chi stava a cassetta schioccava allegramente in aria.
    
    Blumenburg, 4 novembre 1872.
    
    Yvonne, la giovane di cui vi ho raccontato, amava coltivare una specie particolare di fiori. I suoi gigli, che sbocciavano insolitamente nel corso dell’autunno, avevano la proprietà di far innamorare chiunque li portasse all’olfatto e li toccasse.
    
    – Diese sind die Blumen der Liebe ‘ aveva detto lei, sulla veranda, al suo amato, dopo aver consumato con lui l’amplesso di fuoco, che vi ho narrato poco fa.
    
    Per l’occasione, ella aveva colto un mazzo di gigli del Danubio e li aveva offerti affettuosamente al suo amico del cuore, affinché ne odorasse gli olezzi. Un raggio di sole le aveva illuminato il volto, mentre era intenta a compiere quel gesto, così semplice, ma che aveva il sentore dell’eterna giovinezza dell’amore.
    
    Io non so quanti abitanti dell’Impero d’Austria e d’Ungheria avessero goduto delle fragranze di quei fiori, ma credetemi, quella giovane li aveva offerti a molti uomini e a molte donne di ogni età e tutti coloro che avevano fiutato quegli olezzi avevano avuto modo di godere di una felicissima vita amorosa.
    
    Dimenticavo di dirvi che la bella Yvonne non serbava il proprio corpo statuario soltanto per il suo amico del cuore; ella praticava, altresì, l’autoerotismo, a notti alterne, prima del sonno e con ...