1. Elena e l'Angelo


    Data: 11/08/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    ... vuoi ascendere oltre le nuvole.”
    
    “Ma guarda... questo! Questo te lo giuro che nessuno lo ha mai toccato! Nessuno vi è mai entrato ancora e non voglio morire senza averci provato!”
    
    L'angelo si coprì con gli occhi con una mano ormai divenuta fin troppo di fattezze umane e virili per non fissare lo sguardo su quella sconcia analità.
    
    “Questo è vergine signor messaggero, prova tu se non credi alla mia purezza. Così non morirò senza averne goduto una volta almeno.”
    
    “Sono venuto in veste di salvatore! Non di sverginatore!”
    
    Era troppo tardi. Se ne accorse quando tentò di trasfigurarsi in puro spirito e sparire come era arrivato. Si era lasciato sedurre dalla sconosciuta sensazione dell'eccitazione, anche tra le sue cosce ora viveva un pezzo di carne dura e indegna.
    
    Visto che a quel punto si era giocato l'immortalità per aver guardato con gli inviolabili occhi d'angelo quella vergogna, si disse che poco gli restava se non aderire. Non gli rimaneva che avvicinare le labbra a quei seni e succhiarne il peccato di cui strabordavano, scivolare accanto a lei sul pavimento della cucina.
    
    “Non qui.” Disse Elena.
    
    Si trasferirono sul tappeto della sala, accanto ad un camino. Fuori cadeva la neve, il fischio del vento e la forza della tormenta, uniti al crescendo del furore erotico evocarono all'angelo l'implacabile ira divina.
    
    Ma ormai aveva ceduto al sapore e all'odore di donna, i più feroci promotori degli istinti sessuali. Infilò la lingua ripetutamente in ...
    ... quegli anfratti oscuri, privo dell'imene quello della figa, caldo e vellutato quello dell'ano. La seduttrice del povero angelo, intanto si bagnava copiosamente, accompagnando con le proprie dita il tocco leggero della lingua celeste che esplorava l'entrata del suo culo. Trascorsero la notte intera a massaggiarsi, scambiarsi saliva, fluidi corporei, esplorandosi col dono di reciproci orgasmi. Nuova esperienza per lui, fantastiche ripetizioni per lei, di ogni forma di stimolazione delle proprie zone erogene, fin quando verso l'alba le riuscì di lasciarsi sbattere e allargare le pareti del retto che ormai le davano più goduria di quelle della figa. Tutto le era parso infinitamente bello e normale, questo è dopotutto amare ed essere riamati. Scacciare la prospettiva della morte con l'aiuto dell'angelo chiamato amore.
    
    Si stupì al mattino, quando svegliandosi sentì un gran calore a circondarla pur in assenza del camino.
    
    “Mi era parso che ieri sera nevicasse...” Disse all'angelo.
    
    Sobbalzò quando incontrò i suoi occhi. Due sfere di temibile color giallo nell'arancio. Il tono dei suoi capelli era virato verso un inquietante sfumatura amarena. Se avesse sorriso avrebbe potuto vedergli le zanne.
    
    “Non nevica mai all'inferno brutta troia.”
    
    “Ma quindi alla fine sono morta lo stesso?”
    
    “E certo, che credevi? Di poter cambiare i piani del destino con un'inculata? In compenso hai fatto morire anche a me. Ora siamo nel girone dei lussuriosi. Tu, una viziosa condannata ad essere ...