1. Elena e l'Angelo


    Data: 11/08/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    “Appena adolescente la paura della morte mi gettava nell'angoscia; per sfuggirle mi precipitavo al bordello e invocavo gli angeli.”
    
    E.C.
    
    Quando sentì la marcia funebre, Elena era intenta a fumare marijuana in cucina. Alzò gli occhi oltre il davanzale, sorpresa per la stranezza di sentire una marcia funebre. Non le era mai capitato nella città di B.
    
    Normalmente i carri funebri che aveva visto passare erano silenziosi e accompagnati da cortei. Non da strampalate sinfonie. L'attenzione che aveva dedicato alla sua sigaretta aromatizzata dal mattino fino a quel momento, cioè il crepuscolo, le aveva impedito anche di fare caso a un'altra manifestazione eccezionale. Un luccichio celeste che pareva provenire dal muro. Il muro della stanza adiacente.
    
    Lasciò che la tenda che aveva tenuto scostata per guardare all'esterno ricadesse al suo posto e passò nell'altra camera. Qui il brillio divenne più forte, la parte di muro da essa interessata sembrava essersi assottigliata fino a divenire una leggera trama di tessuto.
    
    Un po' imbarazzata all'idea che quella potesse essere un'allucinazione dovuta al suo ultimo abuso di erba, Elena allungò le dita verso le pieghe di seta che prendevano forma dalla parete e tirò.
    
    “Piano.”
    
    Udendo la voce del raggio luminoso le si piegarono gli angoli della bocca verso il basso.
    
    “Sei un fantasma?”
    
    “No. Sono un messaggero del Paradiso.”
    
    “Ma non è la mia ora!” Protestò stupita dall'annuncio di avere di fronte un angelo.
    
    “La tua ...
    ... partenza è già stata decisa, ma non ancora la tua destinazione.”
    
    Rispose dolcemente l'essere brillante, finendo di concretizzarsi.
    
    Si presentò finalmente. In lineamenti di raffinata bellezza, occhi trasparenti al cui interno, curiosamente, al posto delle pupille si vedevano sbocciare e morire continuamente fiori simili a violette. Doveva essere un mezzo metro di statura superiore alla sua, i capelli e la pelle contenevano tutti i colori del cielo. La fulgida luce del sole e quella fredda della luna. L'essere era tutto ricoperto di un abito tessuto col vapore che soffondeva calore nella stanza, ma non era di modello simile né ad un mantello da uomo né ad un peplo femminile.
    
    “Sei maschio o femmina?”
    
    “Che importanza può avere? Nel regno dei cieli il sesso non esiste.”
    
    “Che palle” pensò Elena “e per me è già il momento di finire in un postaccio così noioso?”
    
    “Sono venuto per accompagnarti.” Aggiunse l'angelo, fingendo di non aver potuto leggere i suoi sconci pensieri.
    
    “Ma dove? Io ho ancora molte cose da far qui... signor messaggero... la mia vita non è nemmeno iniziata. Ma mi dica una cosa, di chi è quel funerale là fuori?”
    
    “Quale funerale? La carrozza con cui sono disceso dai cieli intendi?”
    
    “Ho visto si, e sentito la marcia funebre.”
    
    “Ma non era una marcia funebre, figliola. Era la sublime melodia suonata dai serafini. Ci accompagnerà verso il regno dei cieli. Sempre se lo meriterai.”
    
    “Ho detto che non voglio morire.”
    
    “Se offri la tua vita per ...
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