1. Mani


    Data: 10/08/2020, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... scendere tra un dito e l’altro lei si fermava un po’ indugiando, io mi facevo ancora più piccola, forse un frammento di pelle, forse un cristallo di polvere, poiché ero lì sulla mappa rosa della mia mano per essere avvolta dalla sua. Poi ci siamo fermate di fronte a un negozio di tele e di pennelli, io osservavo che la sua mano passava sopra la mia, aperta e quasi della stessa grandezza, era fredda però asciutta, invece tra le mie gambe e nella sensazione del cuore io ero un lago irrefrenabile di piacere e già di rimpianto pensando che sarebbe andata via. L’eccitazione aveva il sapore di qualcosa rimasto fermo nella gola che irrimediabilmente soffoca togliendo fatalmente il fiato.
    
    Mi sorprendeva ancora la conferma, il fatto di sentirmi così alterata e trasformata nei sensi e nella percezione dell’esterno, giacché tutto questo non &egrave indotto da un uomo, bensì &egrave provocato da una donna come me. Potrebbe essere anche un animale mi dicevo, una pianta o un essere senza definizione a provocarmi questo, non importa, non interessa né serve averne notizia. Io sto provando qualcosa che credevo oramai dimenticato, sto misurando nutrendomi di quel gusto particolare per lungo tempo omesso, quel proibito trascurato dalla condotta, abbandonato dall’insegnamento e tralasciato dalla morale, condannato dalle regole della normalità, quello che non si dovrebbe fare, quello che non si dovrebbe sentire, eppure lei &egrave così elegante e bella che spettacolarmente incanta.
    
    Lei ha ...
    ... gli occhi verdi, impudichi e sfrontati che s’abbassano ogni volta che dice qualcosa che le sembra troppo importante, troppo ascoltato, ha una gola bianca e sottile, con una piccola fossa all’inizio del petto da tipica adolescente, una conca che potrei riempire con la punta del dito o con l’appoggiarsi lento della lingua. Lei ha capelli neri, dritti e spettinati, io me l’immagino afferrati e tenuti in una sola mano che le blocca la schiena. Io mi vergogno un po’ di questi pensieri, sono crudele, spietata e vorace nel disegnarmi dentro possibili situazioni con lei.
    
    Il piacere maggiore &egrave questo, parlare amabilmente e garbatamente dell’ultima mail scritta o letta, chiederle dei regali di nozze, guardarla con i miei occhi un po’ gonfi e dalle occhiaie evidenti con un’espressione di partecipazione adulta, ma anche avere dentro un sibilo da serpente, una voce diabolica da tentazione, un impulso che domino a stento soltanto perché siamo in pubblico. Se solamente vedesse, se soltanto sentisse, adesso percepisce unicamente la pelle della mia mano che stranamente non trema dopo averlo fatto, prontamente se l’&egrave appoggiata al petto povero da bambina. Io avrei voluto trasportare la sua mano sul mio seno che poi ha guardato a lungo mentre ci salutavamo. Le avrei voluto far captare il battere caotico del cuore, perché dentro di me ridevo, io alla mia età e tu appena sposata guarda che buffo incontro in questa piazza soleggiata. Il tuo uomo che ci cammina distante, dal momento ...