1. Io, domina


    Data: 09/08/2020, Categorie: Etero Autore: efermi, Fonte: Annunci69

    La maggior parte dei racconti inizia così: Ci siamo conosciuti in chat, dopo tante mail scambiate…oppure: Arrivai sotto casa sua, mi tremavano le gambe dalla voglia...Era alto, moro e mi piaceva un sacco…Successe quando avevo 18 anni, andavo ancora a scuola…Non me ne vogliate, ma il mio racconto non inizia così, inizia con la mia vagina già piena di cazzo, e nonostante le apparenze non è pieno di sesso esplicito o cose varie, sicché arrendetevi subito o tacete per sempre. Al massimo, prima di cominciare, posso dirvi che mi chiamo Livia, che adoro i felini, i vestiti di pelle e l'odore della benzina. Quanti anni ho, com’è fatto l’uomo che ho tra le mie cosce e se lo conosco da molto tempo o solo da pochi minuti, non credo sia importante. Ciò che conta davvero è come idolatra la mia femminilità. Non giudicatemi, io sono quella donna che prende gli uomini che le altre scartano. A me interessa solo che facciano quello che voglio, i più bravi lo fanno senza che glielo chieda. Io li domino.
    
    È stato semplice sedurlo…l'uomo cacciatore…se! Gli ho fatto solo credere che fosse stato lui a notarmi per primo, dentro quel bar, quando ho scavallato le gambe sotto il suo sguardo, cominciando poi a ciondolare il tacco, facendo la finta tonta. Io già l'avevo visto parlare coi suoi amici, farsi prendere per il culo da loro, e rimanere solo davanti al suo caffè ancora da pagare. È bastato un piccolo sorriso di una sconosciuta un po’ svestita a convincerlo ad avvicinarsi facendo il piacione. ...
    ... Ero in tenuta da cacciatrice: camicetta poco abbottonata e minigonna di pelle nera a strapiombo sui tacchi che mi tenevano il piede fasciato, ma le dita scoperte. Mentre mi parlava mi lisciavo i capelli inclinando la scollatura sul seno verso di lui, che continuava ad aggiustarsi sulla sedia e inciampare sulle parole.
    
    Era disposto a tutto pur di portami a letto. Avevo di nuovo fatto centro. Così l'ho portato a casa, l’ho steso sul divano e gli sono montata sopra. Gli ho dato la soddisfazione di scoparmi la mia fichetta per 3 o 4 minuti circa, concedendogli perfino di toccarmi il seno ancora coperto dai vestiti, di più non potevo, stava già per esplodere. Ho interrotto il coito e serrato le gambe, finalmente sarebbe arrivato il bello, sarebbe toccato a me.
    
    La sua espressione era deliziosa. Cercava il mio sguardo, poi i nostri sessi e poi di nuovo i miei occhi. Sorridevo e lui ammutoliva ancor di più. Quando gli uomini reagiscono così alle prime provocazioni è segno di buona predisposizione. Mi sono seduta a gambe larghe e con una carezza e poche parole sussurrate nell'orecchio l’ho convinto ad accovacciarsi, tirare fuori la lingua e lavorare sodo. Gli ho passato le mani sulla testa spingendola con ritmo regolare sulla passera. Volevo che leccasse e succhiasse con più vigore, ma sembrava non capire, allora l'ho preso per i capelli e l'ho strattonato. Forse avrà avuto da ridire, ma io tiravo forte e lui non poteva certo mancar di rispetto ad una dolce fanciulla. Giocando ...
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