1. "capannetta" una delle mie (per)versioni


    Data: 09/08/2020, Categorie: Etero Autore: Allthesaintsgotohell, Fonte: Annunci69

    ... nella destra, mentre gesticolava: pareva che stesse brandendo una spada. E Malia lo guardava come fosse stato un angelo. Ieri comunque si è arrampicato verso la capannetta, obbedendo a ciò che gli era stato chiesto, mentre io ho proseguito per raggiungere le altre bambine: avremmo dovuto dedicarci a levare le erbacce e le piante infestanti. Dopo circa mezz'ora ho visto passare mio padre, diretto con altri uomini verso alcuni agrumeti situati vicino al confine con l'altro paese: avevano in programma di potare gli alberi, sarebbero tornati la sera tardi.
    
    Verso metà mattina ci ha raggiunti Malia: era pallida, mi sono preoccupata per lei. Ero ferma vicino alle altre donne con le mie compagne di lavoro, prendevamo tutte quante fiato e bevevamo un po' di latte.
    
    “Dove ti eri cacciata?!” le chiese la moglie di nostro fratello, con un tono davvero acido “Prendi piuttosto esempio da tua sorella, qui, e vergognati!” terminò, indicandomi con un cenno della testa e asciugandosi il viso con un fazzoletto sgualcito. Nessuna di noi riuscì a proferire una parola in risposta. Io risistemai il mio foulard rosso annodandolo con cura: si era tutto spostato, rimanendo china così tanto a lungo. Al rintocco di campana tornammo a dividerci in gruppi e riprendemmo il lavoro. Ai vespri diversi uomini erano tornati dagli altri campi e si erano messi a chiacchierare. A noi bambine mancava solo un piccolo tratto di terreno per terminare il nostro compito, così decidemmo di proseguire ancora qualche ...
    ... minuto. Mentre stavo estirpando alcune erbacce piuttosto caparbie, ho sentito un fruscio dietro di me; mi sono parzialmente voltata e ho visto Nunzio che stava venendo verso di noi con un forcone.
    
    “Raccolgo io quello che avete tolto, così finirete prima!” esclamò. E' un giovane dinamico e intraprendente; io gli ho sorriso e fatto un segno positivo con la testa. Poi, non so come sia stato, nel prendere su quei ciuffi strappati, ha incastrato la mia gonna nei denti di quell'attrezzo. Certamente ha agito in modo delicato: io non mi sono immediatamente accorta di questo, ho continuato a restare china concentrata sul mio lavoro, finché ho sentito un solletico sulla natica. Erano alcuni fili che erano caduti dal forcone; così mi sono girata, sobbalzando spaventata. Anche Nunzio doveva esserlo: era paonazzo in viso, pareva non respirare più. Immediatamente dopo lui si è scosso e ha tirato l'attrezzo verso di sé; io mi sono risistemata l'abito e sono corsa via.
    
    Nelle ore seguenti non ho avuto modo di ripensare all'accaduto: quando sono tornata alla capannetta ho trovato Malia e Jelì che parlavano concitatamente. Lui la esortava a fuggire insieme, per la loro felicità. Io sono rimasta vicino al focolare, ero troppo scossa per riuscire a dire qualcosa. Alla fine il garzone è riuscito a convincere mia sorella a scappare; io li ho guardati correre a perdifiato giù per la collina tenendosi per mano.
    
    Verso l'ora nona è tornato mio padre; mi ha chiesto di Malia e io gli ho risposto ...