1. Il fascino sottile dell'esibizionismo


    Data: 08/08/2020, Categorie: Etero Autore: Suve, Fonte: EroticiRacconti

    ... questo era stato solo l’inizio della mia nuova libertà. Intenzionalmente, vestivo con magliette aderenti con un reggiseno leggero, a volte senza, che non riusciva a nascondere i miei capezzoli, specie quando si ergevano per la mia eccitazione. Oppure dei jeans attillatissimi o pantacollant che mostravano apertamente come sotto indossassi solo un triangolino di stoffa davanti ed un filo interdentale dietro (a volte nemmeno quello). Così abbigliata, mi muovevo per i corridoi della scuola guardando fisso davanti a me come se non ci fosse nessun altro, ascoltando i bisbigli di ammirazione, a volte osceni, dei maschietti che incontravo, ed anche quelli incattiviti delle femminucce. Non era raro che dovessi chiudermi nel bagno per darmi soddisfazione da sola. E’ una cosa che faccio ancora adesso.
    
    Nel frattempo, avevo fatto le mie prime esperienze con i maschietti e, pur capendone solo ora il perché, mi rendevo conto che lo “scambiarci coccole” con il mio ragazzo era molto più eccitante per me quando eravamo in auto, o appartati in qualche luogo aperto, piuttosto che le rare volte che si aveva casa a disposizione.
    
    Anche lì la scoperta fu legata ad un episodio: ero nel parco e col mio lui eravamo seduti su una panchina appartata intenti a baciarci e carezzarci. Ricordo che indossavo una gonna rossa, leggera e svasata, e una camicetta bianca. Stavamo aspettando che suo fratello uscisse di casa, il parco era proprio lì davanti, per poter entrare e stare soli e, nell’attesa, ...
    ... eravamo strettamente abbracciati. Lui mi carezzava le cosce cercando di intrufolare la mano sotto la gonna e io cercavo, non troppo convinta, di fermargliela senza per questo smettere di baciarlo. Girando gli occhi, nello spazio tra le siepi che ci proteggevano dagli sguardi indiscreti, vidi ad una ventina di metri l’angolo di un’altra panchina dove era seduto un signore con un giornale in mano. Presumo fosse lì per leggerlo in tranquillità ma, dalla sua posizione, poteva vederci tranquillamente. Avrei potuto fare in modo di spostarci dall’altro lato della nostra panchina, e così nasconderci dietro la siepe, ed invece… vedere che quel tipo che, tenendo il giornale aperto davanti, aveva la testa semi-girata nella nostra direzione, spiandoci mentre faceva finta di leggere, mi fece correre un brivido lungo la spina dorsale. Prima che fossi pienamente cosciente di farlo avevo già allargato le gambe e avevo la mano del mio ragazzo felicemente sopra le mutandine. Spudorata, amplificai il volume del gemito che mi uscì spontaneo al tocco delle dita del mio lui. Volevo che l’altro sentisse quanto mi piaceva. Allungai la mano verso il cavallo dei pantaloni del mio partner sentendolo bello duro e, in fretta gli aprii i pantaloni, con difficoltà poiché usavo una mano sola, fino a tirarglielo fuori. Fu lui a interrompere il bacio per dirmi di stare calma, che eravamo esposti, ma io non gli diedi retta.
    
    - Alzati –
    
    Gli dissi tirandolo per un braccio.
    
    Un po’ mi dispiacque perdere il ...