1. Forever Alone?


    Data: 06/08/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... sapevo e neanche mi interessava: avevo lasciato la zona delle persone normali andandomene dal bar con lei.
    
    Infine decisi, ricordando un bel nome, preso da un libro letto anni prima.
    
    -Maghera.-, dissi.
    
    Lei sorrise, i bei denti bianchi che spiccavano sulla pelle bruna. Avvertii un inizio di erezione.
    
    -Bel nome.-, disse prima di chiedermi come mi chiamassi io.
    
    -Alessandro.-, dissi io con un sorriso. Senza pensarci le avevo rivelato il mio vero nome.
    
    “Che diavolo ti passa per la testa?”, mi chiesi
    
    Il mio vero nome era quello, non l’Alex o altri che avevo rifilato ad altre ragazze. Era una misura precauzionale nel caso che rompessimo prematuramente. Avrei potuto distaccarmi definitivamente da loro cambiando semplicemente numero telefonico.
    
    “Cosa sta succedendo?”, per la prima volta ero spaventato.
    
    Stavo perdendo il controllo…
    
    -Bellissimo nome. Molto… virile.-, disse lei. Pausa, uno stasimo di quasi un minuto bloccò la nostra conversazione impedendoci di proseguire. Mi imposi di non forzarla.
    
    Mi accorsi che il mio cuore batteva ad un ritmo anomalo, rapido, molto rapido, così come il suo.
    
    Camminando camminando eravamo quasi arrivati a Ponte Chiasso, dalle parti di casa mia, la mia vecchia casa che ancora non avevo abbandonato.
    
    -Qui vicino c’&egrave casa mia.-, dissi. Esitai un istante: chiederle di salire sarebbe stato un’azzardo: nessuna donna avrebbe accettato.
    
    Nessuna donna in condizioni normali, quantomeno.
    
    -Davvero?-, chiese lei ...
    ... strappandomi dai miei pensieri.
    
    Esitai un secondo prima di rispondere. -Sì.-, dissi, -Vuoi entrare?-, chiesi.
    
    Mi si rivoltarono letteralmente le interiora e sentii il mio cuore saltare un battito e il mio membro divenire granitico quando Maghera (così mi stavo abituando a chiamarla) disse di sì.
    
    “Devo star sognando…”, pensai dandomi un pizzicotto. Niente, era tutto vero.
    
    Ed era comunque troppo bello per esserlo…
    
    Entrò in casa mia con la grazia di una regina. Impossibile definirla in altri modi. Chiesi se volesse qualcosa da mangiare e al suo sì mi industriai nella preparazione di un piatto di riso in bianco, scusandomi per la banalità del menù. Lei sorrise, assumendo di ritenerlo un pasto sufficiente.
    
    Servito il pasto, iniziai a chiedermi sempre più su di lei. Chi era questa ragazza senza un nome uscita dal nulla, che il Karma aveva voluto gettarmi tra le braccia. Per distrarmi accesi la TV. Sapevo che Kath e Maria sarebbero dovute tornare tra breve, forse già domattina le avrei trovate a casa loro.
    
    La TV mi diede modo di comprendere che il Karma mi aveva tolto le mie amanti. Erano morte insieme ad altri settantacinque passeggeri in un esplosione in volo dell’aereo che avrebbe dovuto ricondurle tra le mie braccia. Non c’erano superstiti. Rimasi paralizzato. Al punto tale che Maghera mi chiese se non avessi avuto qualcuno su quell’aereo.
    
    -C’era la mia ragazza e sua sorella.-, riuscì a rispondere prima di sentire le lacrime inondarmi il viso.
    
    “Oddio che ...
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