1. Quartetto 3 - dalla parte di francesca


    Data: 02/08/2020, Categorie: Scambio di Coppia Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... nel mio box.
    
    “Come vedi, non siamo i soli ad aver deciso una vacanza d’amore!”
    
    “Posso dirti una cosa senza rischiare un incidente?”
    
    “Di’ pure!”
    
    “Ti amo.”
    
    Inchiodai l’auto, mi girai, l’abbracciai e la baciai a lungo, incurante del traffico.
    
    “Ti amo, ti adoro, ti voglio, voglio vivere con te, devi essere mia, spaccherò il mondo per averti, mi riduco in miseria, mi scontro con tutti i tribunali del mondo; tu devi essere la mia compagna. TI AMOOOOOOOOOOOOOO”
    
    “Matto, adesso pensa a guidare. Oggi sarò tua, completamente, profondamente tua. Ma adesso andiamo a viverci il nostro breve ed intenso amore ragazzino.”
    
    Il ristorante era una edificio a strapiombo sul lago, circondato da un bosco fresco e tenero, ricco di sentieri che si perdevano nel verde; lo percorremmo a lungo, fermandoci a baciarci ad ogni piccola radura; ed ogni bacio era un passo verso la conoscenza reciproca: la baciavo in fronte, lungo il viso, sulle guance, sugli occhi, sul naso sul mento e scoprivo il piacere sensuale della sua pelle, del suo odore, del suo sapore; quando giunsi sulle labbra e le forzai delicatamente, la sentii aprirsi come un fiore timido e impacciato, ma in un attimo le scattò il desiderio di combattere con la lingua battaglie di saliva per succhiarci e berci continuamente; quando affondai il viso nell’apertura del vestito, nel varco tra i seni, la sentii rabbrividire e ritrarsi per un attimo; poi si offrì spontaneamente e quando le succhiai un capezzolo diventò ...
    ... improvvisamente languida, le ginocchia le si piegarono e dovetti sostenerla nel suo primo, intenso, piccolo orgasmo.
    
    Di colpo parve cedere del tutto e mi lasciò fare.
    
    Ma mi fermai.
    
    Feci scivolare una mano lungo il fianco ad accarezzarle la coscia e presi la mano che teneva abbandonata in grembo; la portai delicatamente sulla patta e le feci accarezzare la verga in tutta la sua lunghezza; sentii che tendeva a stringerla di tanto in tanto e la lasciai fare.
    
    “Sai, mi piace infinitamente sentirmi accarezzato. Ti va se lo faccio anch’io?”
    
    Abbassò gli occhi ed io accostai la mano all’inguine: vibrò come per una scossa elettrica; gemette, mi guardo e sussurrò.
    
    ”Mi da piacere, tanto piacere. Ti amo”
    
    “Ti amo anch’io.”
    
    La strinsi a me con forza e sentivo che aderiva con ogni fibra del corpo.
    
    “Quando faremo l’amore sarà tutto così?”
    
    “Di più, molto, molto, molto di più; qui stiamo amandoci da ragazzini; poi ci ameremo da adulti e sarà tutto molto più grande, molto più bello, molto più importante.”
    
    “Non vedo l’ora di fare l’amore con te.”
    
    Pranzammo senza renderci conto di quel che contenevano i piatti, che erano deliziosi; passammo il pomeriggio a girovagare tra gli alberi baciandoci in continuazione e continuando a scoprire i nostri corpi (Francesca, soprattutto, che ignorava moltissimo) finché decisi che potevamo anche andare a casa direttamente.
    
    Parcheggiai al mio box perché l’altra macchina si era allontanata.
    
    Entrammo dal retro, presi dal salone la ...
«12...6789»