Quarti di finale - Racconti Erotici

Quarti di finale

... davvero la mia correttezza e questo non faceva che confermare la scelta fatta da Paola.

Io non mi ci raccapezzavo, stavo ancora cercando di capire cosa volessero significare quelle parole quando con la coda dell’occhio notai che Paola stava sfilando la canotta mettendo in mostra un eccitante reggiseno di pizzo.

Con estrema naturalezza Antonio le sfilò via l’intimo, continuando a parlarmi di come a loro piacesse condividere a volte una serata di sesso con una bella persona.

E Paola dopo avermi conosciuto aveva pensato a me!

Io ero ipnotizzato dai suoi seni e dai suoi fianchi, a fatica riuscivo a seguire il ragionamento di Antonio; ancora di più faticavo a capire come fossi riuscito ad essere il prescelto di Paola.

Ma con immenso piacere fui riportato sulla terra da Paola che, ormai nuda, mi si sedette sulle ginocchia e abbracciandomi mi stampò un incredibile bacio in bocca.

Dovevo avere una vera espressione da ebete, perché Antonio se la rideva mentre mi diceva di mettermi comodo.

Paola si inginocchiò, mi sfilò i pantaloni e cominciò un lento pompino; ero in estasi!

Mai avrei potuto immaginare un finale di serata di quel tipo; loro avevano sicuramente capito di avere a che fare con uno sprovveduto e furono eccezionali nel relazionarsi con me senza strafare.

Con l’uccello ormai duro Paola mi fece sdraiare a terra e mentre Antonio la baciava e la toccava lei si sedette su di me, alternando movimenti laterali e frontali.

Mi sembrava di impazzire, ...

... ero dentro un sogno ed era tutto reale!

Paola ad un certo punto si sfilò, si inginocchiò e riprese il pompino mentre Antonio la scopava da dietro.

Mi resi conto in quel momento delle dimensioni del cazzo di Antonio, davvero impressionante, e fu con invidia ed eccitazione che ascoltai i lamenti di piacere di Paola.

Col rischio di sborrare troppo presto, e col filo di voce che mi rimaneva, dissi a Paola di fermarsi. Così lei fece sdraiare a terra Antonio e sedendosi fece sparire il suo enorme cazzo dentro di lei.

Io presi a baciarla e a leccarle i seni ma vista la scomodità faticavo a rimanere in ginocchio; così fu lei a prendermi la testa e ad avvicinarla al suo sesso gonfio ed umido.

Cominciai a leccarla furiosamente, gustandomi il suo nettare muschioso mescolato all’odore forte di Antonio.

Era la prima volta che mi trovavo così vicino ad un cazzo, e la cosa non mi dispiaceva affatto.

Anzi, durante quel cunnilingus più volte andai a sbattere contro i coglioni di Antonio che continuava a stantuffare come un treno.

Stavo provando una eccitazione sconosciuta e fortissima, mi rendevo conto che stavo ricevendo un enorme regalo e che avrei dovuto approfittarne fino all’ultimo.

Ad un certo punto Paola mi fece fermare e mi chiese di spostarmi dietro; date le dimensioni notevoli di Antonio doveva spesso rinunciare alla penetrazione anale mentre io avrei potuto invece incularla senza grosse difficoltà.

Antonio rallentò il ritmo mentre io, dopo aver leccato ...