1. Erika


    Data: 25/07/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: enigma_84, Fonte: RaccontiMilu

    ... sta per venire, ti abbassi per prenderlo in bocca. Una mano sua ti ferma “Continua con la spagnola! Voglio venirti addosso!”. Già sai che non ti puoi tirare indietro, dai gli ultimi colpi, senti il suo cazzo vibrare, inizia a schizzare. Il primo getto bollente di sperma ti arriva in faccia, colpisce quasi l’occhio, gli altri si spargono sul tuo viso, sul collo e sulle tette. Quando ha finito si accascia sulla tazza, il fiato corto e ti guarda “Che bello spettacolo che sei tutta sborrata!” il suo sguardo di soddisfazione è lo stesso di un artista quando osserva li quadro completato “Non pulirti subito, aspetta che io sia uscito, nel mentre riordina questo troiaio che hai fatto in bagno. Poi con la mano spalmati per bene la mia sborra addosso e non ti lavare. Voglio che torni da tuo marito con me addosso! Chiaro?” L’accento sull’ultima parola ti fa capire che non scherza, lo vuole per davvero.
    
    Lui si alza, si sciacqua alla belle e meglio nel lavandino, si da una sistemata, prende i vestiti ed esce dal bagno. Poco dopo senti la porta sul retro che si chiude e sai di essere sola. Cerchi di rialzarti, sei tutta un dolore. Quasi fatichi a stare in piedi, ti guardi allo specchio, sei coperta dalla sborra del tuo capo e la cosa sconvolgente è che il primo pensiero che ti sovviene è “Chissà che sapere ha?”, in cuor tuo già sai che farai quello che ti ha chiesto, non per lui, ma per te. Vuoi provare questa nuova trasgressione! Un dito raccoglie lo schizzo che ti chiude l’occhio, lo ...
    ... porti alla bocca e lo gusti “Non male! Da tenere in conto!”. Ti spalmi alla belle e meglio il resto della sborra sui seni e sul viso cercando di mascherare alla meglio i suoi getti. Ripulisci lo spazzolino. Rivestirti ti costa fatica, ti muovi al rallentatore, sei tutta un dolore. Per terra non sai come mascherare i tuoi umori, decidi di rovesciare dell’acqua in terra e speri che nessuno controlli troppo da vicino.
    
    Esci dall’ufficio sfatta e distrutta che son le nove, prendi il cellulare e trovi dieci chiamate di tuo marito. Sali in macchina attacchi il bluetooth e lo richiami. Cerchi di arginare da una parte la sua rabbia e dall’altra la sua curiosità, ti inventi la scusa del report e che il tuo capo è uno stronzo. Riesci a convincerlo. Quando arrivi a casa lo trovi sul divano davanti alla partita sereno e pacifico, tranquillizzato dalle tue parole, ti avvicini, lo baci, gli parli un po’. Sei tesa, non sai come reagirà lui, non sai cosa aspettarti, ma lui come sempre ti ascolta un po’ e un po’ segue il pallone. Allora gli dici che vai a farti una doccia che sei esausta, gli ridai un bacio, ma allunghi un po’ il contatto con lui, vuoi che senta l’odore di sborra su di te, ma lui non da segni di interesse. Ti giri verso il televisore, un calcio di rigore per la sua squadra, ti allontani sconsolata, non è andata come immaginavi, entri in bagno e lo senti esultare.
    
    Ti butti in doccia, lasci che l’acqua lavi via questa giornata, che ti distenda i muscoli. Provi a toccarti ...