1. La storia di Monica – Cap. 5.9 – Il viaggio di nozze – finale


    Data: 10/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... in fondo.
    
    Quando però lui mi penetrò col suo gran cazzo, non ebbi più freni, arrivando subito all’orgasmo. Come però mi era successo con Ken qualche giorno prima, anche con Diego ne ebbi altri in rapida successione, tanto che anche lui rimase stupito di come potessi godere a lungo così intensamente.
    
    Persi del tutto la dimensione del tempo, gemendo ad ogni suo affondo come se fosse l’ultimo, ormai denudata di ogni pudore e coperta solo dalla passione. Avrei voluto che in quel momento ci fosse Tommaso, così poteva vedere la sua fresca sposa, con un gancio nel culo farsi sbattere per terra da un giovane ragazzo, la cui unica dote era l’avere un gran mazza. Il sapere mio marito così cornuto fu un’altra piccola fonte di piacere, e quasi non m’accorsi di quando Diego si mise davanti a me per schizzarmi il suo seme in faccia, rendendo la maschera della perfetta puttana.
    
    “Siccome sei venuta prima di me meriti una punizione.” mi disse dopo avermi fatta alzare per togliermi collare e gancio, ma non le manette “Quindi ora vai sul letto e mettiti come prima, che poi è l’unica posizione che può avere una troia come te.”
    
    Una volta che mi rimisi carponi, Diego mi fisso un’asta alle caviglie in modo che non potessi chiudere le gambe, per poi agganciate le manette al testaletto.
    
    “Non ti farò male, né ti lascerò dei segni, ma sentirai la pelle bruciare e sarà questa la tua punizione.” mi disse prendendo uno strano flogger dal borsone, che aveva come flagellanti delle lunghe ...
    ... strisce di velluto.
    
    I primi colpi furono solo un assaggio, ma già sentii salire il calore sulla pelle, poi fu un susseguirsi di frustate, che come aveva detto lui, non facevano tanto male, ma mettevano il fuoco dentro. Ogni tanto lasciava il flogger per riprendere il frustino, ma con quello mirava sempre alla passera, facendomi gemere questa volta dal dolore. Anche quel frustino però mi dava un sottile piacere, come il calore della pelle potesse portare una nuova forma i godimento.
    
    Rimasi quasi immobile a subire la mia ‘punizione’ senza dire una sola parola, se non quando sentii la sua cappella poggiarsi contro il mio buchetto.
    
    “Ti prego non come l’altro giorno.” gli chiesi pur non sapendo che era del tutto inutile.
    
    “Ma se sei venuta apposta per farti rompere il culo !” mi rispose ridendo di me “Solo voglio essere sicuro che non ti metta ad urlare come una pazza.”
    
    Mi ritrovai così una benda sulla bocca, prima che lui lasciasse cadere un po’ di saliva proprio sopra l’ano, per riapoggiarci contro la cappella.
    
    Cercai di rilassarmi il più possibile, ma quando lui mi spinse dentro più di mezza mazza, non urlai solo perchè non potevo.
    
    “Però ti s’è stretto il culo che non t’entrato dentro tutto.” mi disse tirandolo fuori quasi del tutto “Vuol dire che bisogna riprovare sino a quando non sento le palle sbatterti contro la fica.”
    
    Diego mi sodomizzò esattamente come aveva fatto prima, ma neanche questa volta riuscì a farlo in modo completo, o forse non volle per ...