1. La storia di Monica – Cap. 5.9 – Il viaggio di nozze – finale


    Data: 10/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    La sera del folle appuntamento con Diego, diedi a Tommaso qualche goccia in più dei suoi antidolorifici, per farlo addormentare il prima possibile, e poter andare così senza alcun problema dal mio nuovo amante.
    
    Durante il viaggio in taxi mi chiesi più volte se davvero volevo esser schiavizzata da Diego, dato che di solito ero io a dominare, ma poi mi resi conto che pur non arrivando mai a nessun estremo, ero stata sottomessa più volte, soprattutto quando mi ero trovata con più uomini. Diego inoltre era stato molto chiaro, nel dirmi che non sarebbe mai arrivato ad eccedere in qualche modo o maniera, anche se il rapporto avuto con lui era stato a dir poco brutale.
    
    Mi ritrovai davanti a un palazzo un po’ decadente con la testa piena di dubbi, ma come mi succeda quasi sempre, alzai le spalle prima d’entrare in quella casa, non sapendo cosa m’avrebbe aspettato.
    
    L’appartamento di Diego era piccolo ma ben tenuto, quasi interamente occupato da un divano ad angolo e un letto matrimoniale.
    
    “Sapevo che saresti venuta.” mi disse facendomi entrare.
    
    “Prima di tutto vorrei delle risposte, iniziando da come ti posso fermare se vai troppo oltre.” gli risposi non ancora del tutto sicura d’andare sino in fondo.
    
    “Semplice basta che dici “Stop” e mi fermo.
    
    Gli feci ancora un paio di domande, alle quali rispose in modo semplice ma tranquillizzante, quindi non mi rimase che porre l’ultimo quesito.
    
    “Cosa devo fare ?” gli domandai senza più alcun dubbio o paura.
    
    Diego si ...
    ... spostò dietro di me per spogliarmi lasciandomi solo il perizoma, poi mi mise un collare e delle manette che agganciò al soffitto tramite una catena e un moschettone. Da una grossa borsa in pelle tirò fuori uno strano gancio, che all’estremità invece dell’uncino aveva un pallina. Lui la unse con dell’olio, prima d’infilarmela nel retto senza alcuna grazia. Dalla stessa borsa uscì un’altra catena, questa più piccola, con la quale unì l’anello del gancio a quello del collare, sino a mettermi quasi in trazione, impedendomi così di muovermi se non di pochissimo.
    
    Senza dire una parola iniziò a palparmi il seno e stringermi i capezzoli, senza però farmi alcun male, quasi con un massaggio si vigoroso, ma mai spiacevole. Quando poi la sua mano scivolò dentro il perizoma, il suo atteggiamento divenne più violento, anche se non eccessivo.
    
    “Sono appena all’inizio e sei già bagnata come un cagna.” mi disse tirandomi in alto un capezzolo, questa volta facendomi si male “Scommetto che non vedi l’ora che t’inculi facendoti urlare di piacere. Ma tranquilla avrai la tua dose di cazzo, solo con calma, ora voglio vederti soffrire un po’.”
    
    Diego prese una lunga sciarpa di seta nera, con la quale mi bendò gli occhi, poi un frustino che mi fece ben sentire strusciandone la parte finale su tutto il corpo, prima di colpirmi su una chiappa.
    
    Come provai a muovermi il gancio che avevo nel retto si fece sentire, provocandomi più dolore della stessa frustata, alla quale ne seguì subito un’altra ...
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