1. La storia continua - Parte 2


    Data: 30/06/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Beatrice70, Fonte: EroticiRacconti

    ... girò sul fianco per leccarmi di nuovo dietro, leccate lunghe e insistenti sul mio buchetto, sento qualcosa però entrare nella mia vagina, ma...non è un dito, d’istinto guardo e….un vibratore ! Piero mi aveva portato un vibratore, non so dove se lo fosse procurato ma non era il momento per chiedere spiegazioni perché mi bagnai di nuovo, lui prese la crema per lubrificare e mi preparò per bene dietro, mise le mie gambe sopra le sue spalle e puntò il glande, entrò con calma ma al tempo stesso in modo inesorabile. Dopo i primi istanti di assestamento del mio sfintere inizio a pomparmi, qualche minuto di classica monta e si fermò, restando dentro di me allontanò il busto da me per fare spazio, riprese il vibratore e mi penetrò la vagina con quello, una volta dentro armeggiò l’arnese per farlo vibrare. Non capivo davvero più nulla, mentre quel coso mi vibrava nella passera Piero riprese a muoversi dietro. Non ho un’idea precisa di come e quando arrivai all’orgasmo per la terza volta ma fu dura fare le cose in silenzio, fortunatamente tra la mia camera e quella dei miei c’era il bagno ed i muri delle nostre camere, grazie al cielo, non erano confinanti.
    
    Piero arrivò al traguardo riempiendomi con il suo seme. Andai in bagno a svuotarmi e in un attimo tornai in camera, lo ...
    ... sa il cielo i rischi che corremmo di farci scoprire.
    
    Ci calmammo finalmente: “e questa novità da dove arriva ? “ indicai il vibratore, Piero rispose : “ me lo sono fatto portare da un amico che è stato ad Amsterdam, gli ho detto che mi serviva per un’amica, comunque sono due, vedi quest’altro non vibra ma è più grosso ed ha una ventosa alla base, puoi cosi attaccarlo ad una superficie liscia e..”, lo interruppi ridendo silenziosamente :“ amore, mi hai iniziata al sesso credo davvero di avere chiaro nella testa come si usa anche un pisello finto, comunque non serviva, te l’avevo detto mi ero procurata un giocattolino artigianale “, questi sono fatti apposta, i manici di scopa servono ad altro. Poi, pericolosamente rischiammo di addormentarci; Piero non poteva dormire li quindi a malincuore dovetti costringerlo con la forza (si fa per dire) a tornare sul divano in soggiorno.
    
    La mattina dopo dovetti riprendere la recita davanti ai miei nei confronti di Piero, recita intitolata : “ti conosco ma non più di tanto”; un bacione sulla guancia a mio nonno, un abbraccio alla nonna che aggiunse un sorriso dai mille significati e una stretta di mano a Piero : “ Ciao ! Mi ha fatto piacere rivederti e grazie per aver accompagnato i miei nonni, sei stato davvero gentile ! “. 
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