1. Proprietà di stefano, bocca e culo riservati al padrone


    Data: 22/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ade-69, Fonte: Annunci69

    ... il viaggio Stefano non profferì parola. Laura non aveva il permesso di parlare, e così regnò un silenzio pesante.
    
    Laura guardava fuori dal finestrino, aveva dovuto nuovamente sollevarsi la gonna all'altezza dell'inguine. Temeva che qualche autista, superandoli, potesse vedere come era acconciata.
    
    Ripensò alla sua situazione: a gambe aperte, esposte, come i seni, che il padrone aveva intanto scoperto aprendole la camicetta, con due dildi in corpo, che la violavano, tenuta alla catena. Ed era solo l'inizio di un pomeriggio lungo, molto lungo. Stava per piangere, stava per abbandonare tutto, sapeva che poteva farlo. Il Padrone era stato molto chiaro: - quando vorrà smettere, potrà farlo in ogni momento, sarà lei ha decidere - le aveva detto al loro primo incontro, quando aveva accettato di iniziare a percorrere la strada per divenire una vera schiava.
    
    Inizialmente aveva riso pronunciando quella parola - schiava - , sarà solo un gioco si era detta, una nuova esperienza, perché non provare anche questa, si era tranquillizzata, ma man mano che il gioco andava avanti qualcosa dentro di lei stava cambiando. Nuove sensazioni, a volte anche dolorose, nuove esperienze le aprivano la mente, e non solo quella; era un mondo sconosciuto, che la appagava, che la attirava...
    
    Intanto una grossa auto si era affiancata alla loro, in sorpasso.
    
    Il conducente, gettando un'occhiata, si era accorto di Laura, del suo abbigliamento, e non si decideva a superare. Anzi aveva iniziato a ...
    ... sorriderle, ammiccando, attento che la donna che sedeva al suo fianco, forse la moglie, o i due bambini seduti dietro, che giocavano, non si accorgessero del suo comportamento. Questo fece imbestialire Laura: un ometto tutto casa e famiglia, che probabilmente nei suoi sogni avrebbe voluto essere al posto del padrone, si permetteva di osservarla, di provocarla. Un lampo le percorse la mente: al diavolo le regole borghesi, al diavolo l'ipocrisia di una società sessuofobica, al diavolo il perbenismo di facciata. Con una mano aprì la lampo dei pantaloni del padrone, estrasse un cazzo lungo e duro, e se lo tuffò tutto in bocca, succhiandolo, leccandolo, accarezzandolo con le labbra.
    
    Il padrone, colto di sorpresa, rallentò la corsa, l'ometto finalmente li superò. Laura prosegui nel suo lavoro di bocca, felice di sentirsi penetrata in ogni orifizio del suo corpo, libera di godere della propria sessualità in modo completo. Con le mani iniziò a muovere i due dildi, si ficcò in gola il cazzo del padrone che venne, violentemente, lungamente, ricevendo un caldo fiotto di sborra, che inghiottì completamente.
    
    Si abbandonò al silenzio, rilassandosi dolcemente, fra le gambe del padrone, tenendo il cazzo in bocca, sentendolo piano piano rimpicciolire.
    
    - Molto brava Laura - disse Stefano accarezzandole i capelli. - E' così che la voglio - .
    
    Arrivarono al parcheggio dell'hotel. Laura si era nel frattempo ricomposta alla meglio, e stava per togliere la catena dall'anello del collare. - ...
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