1. Una pessima idea


    Data: 19/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Prooserpina, Fonte: RaccontiMilu

    ... nell’angolo la sera prima, e ammiro l’effetto: probabilmente se fossi in una discoteca il sabato sera non darei nemmeno nell’occhio, ma non era davvero un abbigliamento adatto ad un mercoledì mattina.
    
    Ora? Non potevo veramente uscire così. Oppure sì? Rimango sconvolta da me stessa: da quando ho queste voglie? Cosa spero di ottenere? Accorgersi di essere arrivate a 21 anni e di non conoscersi per niente fa quasi impressione.
    
    Sorprendendomi da sola, mi stacco dallo specchio, prendo il cellulare e l’abbonamento dei mezzi, frugo nella borsa alla ricerca delle chiavi e esco.
    
    Scendo le scale traballando sui tacchi, con la ferma decisione che, se avessi incontrato qualcuno del palazzo, sarei corsa in casa immediatamente.
    
    Invece non vedo anima viva, attraverso il cortile ed esco dal portone. Qui uno dei turchi che lavora nella pizzeria di fronte mi squadra divertito e mi urla dietro qualcosa. Sto per fare dietro front, ma qualosa me lo impedisce. Scopro che mi è piaciuto farmi guardare così, e che voglio qualcosa di più. Che vacca, davvero.
    
    Mi dirigo verso la stazione della metropolitana più vicina e scendo sul binario del treno che va verso la periferia della città. In questo momento la metro è piena di gente che va a lavorare, e il mio abbigliamento si nota decisamente.
    
    Ho tutti gli sguardi addosso e comincio a sentirmi a disagio. Forse non sono così vacca come credevo, e mi sono spinta troppo oltre. Se incontro qualcuno che conosco? Oddio non riesco nemmeno ad ...
    ... immaginare che farei.
    
    Rimango con tutti gli altri ad aspettare il treno, sempre sul punto di scappare. Eppure c’è qualcosa che mi tiene ferma lì, immobile, mentre impiegati e dirigenti mi fissano, chi ridacchiando, chi perplesso, chi con aria viscida.
    
    Arriva la metro, si spalancano le porte e io vengo trascinata dentro dalla folla. Il mio vagone non è pienissimo, non siamo proprio schiacciati anche se la gente è parecchia.
    
    Mi sistemo verso il fondo, indecisa sul da farsi. Alla fermata successiva entrano altre persone, ma ne escono poche: comincia a formarsi una certa ressa, e io vengo spinta verso un ragazzo allampanato, con zainetto e cuffie. Un fuorisede? Può essere.
    
    Così vicina a questo tizio, il calore in mezzo alle gambe si fa sentire di più. Non so dove trovo il coraggio, ma mi schiaccio più vicina a lui, con il sedere che praticamente gli sfiora le parti basse. Una mossa ardita e ridicola, non giustificata perché davanti a me c’è comunque parecchio spazio. Una mossa, quindi, abbastanza inequivocabile. Mio dio, che idiota. Cosa penso di fare?
    
    Lui all’inizio non fa nulla, sembra fregarsene. Io sto morendo dall’imbarazzo e faccio per spostarmi quando sento qualcosa che mi trattiene: la sua mano, posata sul mio basso ventre, che veloce mi riporta attaccata a lui. All’orecchio sento la sua voce che sussurra: “Eh no, ragazzina, adesso non ti muovi”. Comincia a strusciarsi dietro di me, mentre la sua mano scende e mi accarezza una coscia. “Quindi fammi capire, ti ...