1. La perdizione di Honey


    Data: 14/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Pippolust, Fonte: RaccontiMilu

    ... le donne, ma non oggi: oggi, verrà ancora raccontato quello che successe quel primo giorno e come successe. ‘Ti conviene bere’ ripete, mentre si porta nuovamente al tavolaccio, preparando la sua nuova tortura. Un nuovo rumore di liquido proviene dalle spalle della ragazza adesso mentre lui, con dei movimenti tanto precisi da sembrare innaturali, prepara il necessario per quello che ha definito come livello successivo. Nuovamente il plug a pompa viene sgonfiato, prima di essere rimosso da dentro di lei, in un sollievo che però non è destinato a durata alcuna. Infatti, subito della plastica fredda prende il posto di quel lattice elastico che, quantomeno, ormai aveva raggiunto una temperatura gradevole. Lentamente le interiora di lei vengono irrorare di liquido anche esso freddo, un clistere che non viene in alcun modo reso confortevole. Anzi, la pressione dentro di lei continua ad aumentare, violenta, e allo stesso modo inizia, leggermente a gonfiarsi la pancia della ragazza. ‘Non ti azzardare a emettere niente fino a che non ti avrò detto che puoi farlo’ ordina, con un tono tanto piatto e normale da risultare disarmante. A nulla valgono le richieste di pietà della ragazza, lei ancora non ha capito chi abbia realmente di fronte, di cosa sia capace quella persona e che questo è solo l’inizio, l’umiliazione e il dolore servono a piegarla, a distruggerne lo spirito, così che ella sia pronta poi ad accettare tutto quello che seguirà, meno doloroso, ma non per questo più semplice ...
    ... da accettare, anzi. Il plug a pompa viene posizionato in maniera da essere facilmente raggiungibile. Lo scambio viene effettuato in un attimo, e la perdita di liquido è pressoché nulla. Il plug riprende quindi il suo posto e viene pompato un paio di volte, giusto per assicurarsi che resti li, come una guarnizione a pressione, trattenendo tutto dentro la ragazza, aumentandone il fastidio il dolore e l’umiliazione. Lui a questo punto, lascia la stanza. Non ha altro da fare con lei per almeno un’ora. Sorride, sa che sta soffrendo e chiude dietro di se la porta, a chiave; le corde sono sicure, ma non si sa mai, meglio essere pronti a tutto. Questo, lo sa, è il momento più pericoloso. Se lei mai dovesse liberarsi e arrivare, che so, a prendere un coltello dalla cucina, lo aprirebbe dal pube al collo, lo sa. Nulla è lasciato al caso, ogni stanza è chiusa a chiave e le chiavi sono tutte a dosso a lui. Nel suo studio, una stanza arredata finemente, si mette a sedere di fronte al computer. Non molti ci pensano, ma gli aguzzini hanno di che studiare, e molto. Le ricerche che sta facendo sono per la ragazza chiusa nell’altra stanza, vuole trovare qualcosa di nuovo e creativo ma che, in nessuno modo, possa essere invasivo. In generale non ama rovinare le ragazze, non subito almeno, anche perché per loro ha progetti pubblici e non possono avere segni fisici a dosso. Quello di quello che fa ne parleremo poi. La ragazza intanto è rimasta sola, a crogiolarsi nel dolore e nel fastidio di dover ...