1. La perdizione di Honey


    Data: 14/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Pippolust, Fonte: RaccontiMilu

    ... tavolaccio, con quattro grossi anelli metallici fissati agli angoli, un televisore e un altro tavolo. Se il tavolaccio non è amichevole gli altri due lo sono ancora meno. Il primo, infatti, trasmette un mosaico di immagini della stanza, in tempo reale, prese da ogni angolazione, con una terrificante scritta rec in un angolo. Il secondo, invece, è ricoperto degli stessi oggetti che lui vende per vivere, con una attenzione particolare per i dispositivi di dilatazione anale. Mani e piedi della ragazza vengono legati saldamente agli anelli di metallo, in modo da limitare quasi completamente i movimenti di lei, per precauzione, le sussurra con un sorriso rassicurante da carnefice. Lentamente va quindi al tavolino, dove sono disposti i suoi strumenti quasi fosse un chirurgo pronto ad operare. L’oggetto prescelto è il plug a pompa, che viene lubrificato con perizia, lentamente, con attenzione maniacale. Lei, dallo schermo può vedere tutto, ma ogni sua domanda non riceve risposta. Lentamente lui torna da lei e le infila, senza troppa fatica, l’oggetto ancora piccolo nell’ano. Solo allora lui inizia a eccitarsi. Non per la ragazza che si è presentata da lui senza mutande, o per la visione del culo nudo o della vulva alla sua completa mercè. No, lo eccita il tremore di lei, il misto di paura e dolore che lei prova assieme alle calde lacrime di umiliazione che le scendono dalle guance. Quelle sopratutto, contribuiscono alla sua erezione e, dopo lunghi momenti in cui lui ha atteso ...
    ... allora, e solo allora, inizia ad attivare quell’infernale pompetta. Nessuna risposta viene mai data alla ragazza, non gli interessa trattarla come se fosse un essere umano, una creatura dotata di sentimenti, l’unica cosa che ama è l’adrenalina di lei data dalla paura. Si mette comodo dietro la ragazza, seduto, aspettando che il retto si abitui al corpo estraneo, godendosi quell’attesa come se fosse parte del suo stesso piacere. Allora, e solo allora, la mano va a stringere la pompetta, in un movimento che gli esce naturale, morbido e fluido. L’operazione si ripete ancora e ancora, mentre l’oggetto di gomma inizia a gonfiarsi dentro di lei, forzando i muscoli a distendersi, a dilatarsi. Lui inclina la testa da un lato, osserva, controlla. Si ferma infine, quando le lamentele di lei diventano dei veri e propri urli; sa bene che sta esagerando, lo vede, ancora non c’è nulla di estremo. Si alza, con calma, posato e con metodo, la va ad esaminare, tocca la pelle tesa dell’ano, la accarezza. Un altro oggetto viene quindi prescelto fra quelli presenti sul tavolo: una ball-gag. Si avvicina al volto di lei, le sorride per una frazione di secondo, tanto che la ragazza non può non chiedersi se sia vero o se quel sorriso bonario se lo sia solo immaginato. Ciò non toglie che lei possa poi vedere solo severità nel suo volto “Urla in silenzio” commenta, con ironica contraddizione, prima di ficcarle quella grossa palla rossa in bocca, legandola stretta dietro la testa, senza preoccuparsi di ...