1. 50 incredibili secondi: la visita di controllo di emanuele


    Data: 26/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... dell’ano si tesero al pari di un elastico portato al limite di rottura, man mano che il cono si addentrava nelle sue viscere. Ad Emanuele parve di morire: voleva ribellarsi. Il medico, come sempre, l’anticipò:
    
    “Non gridare se senti male! Ti è proibito! E soprattutto non voltarti e non preoccuparti: le dimensioni del giocattolo sono contenute… Del resto il tuo culo è ancora relativamente vergine!”
    
    Una lacrima gli solcò le guance. Soffocò un grido di dolore. Strinse i pugni e i denti mentre si sentiva lentamente ed inesorabilmente sfondare dall’oggetto. A poco servì il lubrificante che generosamente il medico versava. Eppure la sua erezione non accennava a smorzarsi. Anzi…
    
    “Non contrarre l’ano o mi renderai, ma soprattutto ti renderai, le cose difficili… - la voce sempre assolutamente impersonale e professionale - Rilassati! Da bravo, ubbidisci…” e gli allungò una vibrante pacca sul culo che, a contatto con la pelle, produsse un rumore secco, simile ad una piccola e rapida esplosione.
    
    Il ragazzo fece del suo meglio:
    
    “Molto bene!” e con l’ultima spinta il plug si collocò completamente e definitivamente nel suo ano. Emanuele ebbe la sensazione che gli occhi gli schizzassero fuori dalle orbite per il dolore. Faticava ad abituarsi; il medico comprese e lo lasciò qualche istante in quella posizione, massaggiandogli le chiappe, e continuando a masturbarsi alla sue spalle. Smise il trattamento, limitandosi semplicemente a toccarsi ammirando il panorama offerto da quel ...
    ... buco peloso con un cerchio nero (e non più rosa) al centro.
    
    “Ora alzati! - Emanuele obbedì a fatica asciugandosi la fronte e gli occhi con un braccio. Non si era ancora del tutto abituato alla bruciante presenza di quell’ospite dentro di lui – Cammina un po’ per la stanza mentre io preparo il necessario” e, dopo aver sistemato il metronomo ed un cubo a fianco del lettino, vi posò sopra gli elettrodi pronti all’uso.
    
    “Bene. Direi che ci siamo. Avvicinati al cubo. Sai come funziona vero? – il giovane annuì. Non un cenno d’interesse su come si sentiva – salirai e scenderai dal gradino fino alle scadere dei 50 secondi prestabiliti. Partirai non appena azionerò questo. Pronto!?”
    
    Il metronomo inziò a scandire il tempo. Il medico seduto dalla parte opposta del cubo si titillava i capezzoli; le sue mani scesero lentamente accarezzando il folto intrico di peli fino al pube. Afferrò saldamente il suo pene alla radice con la mano destra, iniziando a trastullarsi.
    
    Emanuele invece saliva e scendeva: il suo corpo possente e muscoloso sudava. Le goccioline punteggiavano la fitta corazza di pelo.
    
    Il vedere i muscoli del suo giovane schiavo tendersi a quel modo, provocarono un moto d’accelerazione nella sega che si stava sparando il dottore: entrambe le mani indugiavano ora sulla cappella, massaggiandola con i polpastrelli inguantati e bagnati dal gel; la sola mano destra scorreva invece energica sull’asta impugnata fermamente.
    
    “Non rallentare! Continua con questo ritmo!” lo ...
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