1. Una lezione privata


    Data: 05/06/2020, Categorie: Etero Autore: Penny_Lane, Fonte: RaccontiMilu

    ... classe e lezioni pomeridiane… insomma devo arrangiarmi. Ho appuntamento con Andrea alle tre, a quel punto gli propongo di venire a casa mia. La cosa non mi piace, ma mi sembra l’unica soluzione, abitando molto vicino alla scuola. Lo faccio salire in auto e lo porto verso casa, sono pochi minuti. In auto, manco a dirlo, è muto come un pesce. Certo si starà chiedendo chi glielo ha fatto fare… Cerco di parlargli di cose che non c’entrano con la scuola, gioca a calcio, la sua squadra, ecc., mentre mi risponde, educato ma sempre timidissimo, lo guardo parlare. In questi anni avevo potuto osservare che era un bel ragazzino, ho sempre pensato che sarebbe diventato un bel ragazzo e ora devo riconoscere che in effetti è cresciuto e un bel ragazzo lo è già diventato! Ha un viso delicato, quasi femminile, grandi occhi azzurri e lineamenti regolari, un visino pulito. La sua bocca in particolare mi colpisce, piena ma rosea. Nessun lineamento in lui è marcatamente virile, ha una sorta di bellezza delicata, impalpabile. Fisicamente, è piuttosto esile, nel complesso molto carino.
    
    A casa cominciamo la nostra lezione, lo faccio accomodare alla scrivania e gli faccio fare un esercizio, so che troverà presto la difficoltà che vi ho nascosto e si bloccherà… a quel punto cercherò di spiegargli con calma come dovrebbe procedere.
    
    Vedo però che è molto distratto e un po’ imbarazzato, sbaglia spesso a scrivere, e quando gli rivolgo delle domande su quello che sta facendo fatica a rispondere… la ...
    ... sua distrazione mi sembra esagerata a questo punto, e comincio a pensare che il problema non sia con la mia materia… ma con me. Un po’ atterrita gli chiedo ragione di tutto questo imbarazzo, di questo blocco che ha, mi avvicino e lo guardo negli occhi per fargli capire che non siamo in classe, sono una persona, non una professoressa in questo momento. Lui è arrossito… per tutta risposta allontana un po’ la sedia dal tavolo e… vedo subito dove sta il problema.
    
    Il cazzo sotto i pantaloni a mezza gamba che indossa gli si è indurito al punto da tenderne la tela, lui è imbarazzato ma resta immobile, poi, all’improvviso, rompe il silenzio: “Lei mi piace molto” mi dice. “Anche in classe mi succede così… mi basta guardarla quando si gira alla lavagna e…”. Bastano queste poche parole per farmi perdere la testa… Il fatto che sia un mio alunno, che abbia solo 18 anni, che questo vada contro ogni principio morale in questo momento non mi sfiora. Mi avvicino e lo bacio, premendo le mie labbra contro le sue e sentendole fresche, morbide, dolcissime.
    
    Per un momento mi dimentico di tutto e assaporo l’odore della sua pelle, così liscia e giovane.
    
    Mi riprendo, mi stacco e mi allontano, vado nel bagno. Mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa cazzo sto facendo… sono la sua insegnante, come ho potuto baciarlo? Ma poi… il calore che si sprigiona tra le mie gambe mi annebbia ogni pensiero. Comincio a giustificarmi, mi dico che in fondo tra poco avrà gli esami e poi non lo rivedrò più, che ...
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