1. Una lezione privata


    Data: 05/06/2020, Categorie: Etero Autore: Penny_Lane, Fonte: RaccontiMilu

    ... doccia. Ci spogliamo dei pochi vestiti rimastici addosso e ci tuffiamo sotto il getto caldo della doccia, con dolcezza ci laviamo e ci accarezziamo vicendevolmente, ma io ho ancora voglia… e aspetto solo che il suo cazzo giovane riprenda vigore sotto le mie carezze. Succede in breve tempo, e appena ha ripreso un po’ di consistenza comincio a masturbarlo, basta poco per farlo diventare durissimo, e ora posso ammirarlo in tutta la sua bellezza. Non è un cazzo da uomo, non ha quella maestosità, quasi quell’austerità che ha quello di mio marito; ma è bello e soprattutto… ha una cappella grossa e rosea che mi fa impazzire. Non posso resistere, mi piace troppo prenderlo in bocca, così mi inginocchio sotto di lui e glielo lecco a lungo, per poi cominciare a pomparlo. Non lo faccio venire subito come vorrebbe, prolungo al massimo il mio piacere facendolo vibrare nella mia bocca, tra le labbra, sulla lingua… La mia bocca e tutti i miei sensi sono pieni di questo cazzo fresco, profumato, vergine. Lo assaporo fino all’estenuazione, e pregusto il momento in cui, ormai paga di succhiare, lo farò venire in bocca. Ecco, ci siamo, questa volta non mi arresto udendo i suoi gemiti, lo lascio venire, e nonostante l’orgasmo di poco fa noto con piacere che la sua sborra è ancora moltissima, mi riempie la bocca e riesco anche a scostarmi per averne qualche goccia sul viso.
    
    Quando ho finito, una volta uscita dalla doccia e rimasta sola, preparo due bicchieri di vino, un aperitivo e mi ...
    ... accomodo sul divano, aspettando mio marito per raccontargli la mia giornata…
    
    A pochissimi giorni dagli esami il pomeriggio sono quasi sempre a scuola, tra consigli di classe ed estenuanti riunioni organizzative. Durante le ultime settimane di scuola c’è sempre un’atmosfera particolare, sarà il sole, il caldo o l’avvicinarsi delle vacanze, ma… tutto sembra possibile. Il clima di austerità che questo antico edificio trasmette durante i mesi invernali scompare quasi del tutto, e persino i professori dall’aria più arcigna si lasciano andare a qualche battuta con i ragazzi.
    
    Alla fine di un noioso consiglio di classe mi avvio verso il bar della scuola per prendermi un caffè prima di rientrare a casa. Il bar è praticamente deserto, come la scuola del resto, ma mentre sorseggio il mio caffè vedo sbucare Andrea da dietro l’angolo. Istintivamente mi sorride da lontano e mi fa un cenno con la mano. Rispondo al sorriso con un ciao, allora si avvicina e si siede accanto a me. Indossa indumenti estivi chiari che fanno risaltare la prima abbronzatura e mostra un’aria già più sicura che non aveva mai esibito prima. Chiacchieriamo un po’, gli chiedo delle vacanze che farà e dei suoi progetti dopo il liceo, notando con piacere quanto sia più spigliato e ciarliero rispetto a qualche giorno fa.
    
    Osservo i suoi tratti delicati, la sua pelle fresca, ogni tanto parlando abbozza un mezzo sorriso, tendendo le labbra scopre denti bianchissimi e le guance gli si increspano in deliziose fossette. Lo ...
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