1. Una vendemmia di cazzi


    Data: 03/06/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69

    Il racconto che segue è il prologo di quello che narra la mia prima visita dal “ginecologo”.
    
    È periodo di vendemmia, nei vigneti, oltre ai vari parenti, ci sono a darci una mano anche alcuni braccianti, che mio padre ha assoldato.
    
    Alcuni sono paesani, altri vengono da fuori, una decina in tutto.
    
    Lavoriamo alacremente, tra l’altro, pur essendo l’inizio di ottobre, fa piuttosto caldo, una bella giornata di sole.
    
    Mi piace stare lì, di certo più che andare a scuola.
    
    Fra i paesani c’è anche P., uno che ha saputo delle “feste” nel casolare, sulla trentina ma già con la pancetta ed un altro, C., almeno cinquantenne, tra l’altro anche lui va a caccia con mio padre e con il dottore.
    
    P. e C. hanno sentito parlare di Polly, la troietta.
    
    Quando non sono visti mi strizzano l’occhio, P. si mette la mano sul pacco e mima l’atto del pompino, spingendo la guancia in fuori con la lingua e muovendo la mano stretta a pugno davanti alla bocca, poi a mezza voce dice “dopo”, l’altro ridacchia.
    
    Ad un certo punto parlano di me, sono nel filare vicino, non mi vedono: “Ma è vero, che va con tutti? Mi hanno detto che è frocio, si fa inculare, è per quello che lo chiamano Polly, che non è per abbreviare ma perché è come una femmina in calore?” domanda C. a P., mentre staccano l’uva: “Siiii! È vero, ma parla piano che suo qualcuno magari ci sente… ho saputo che oltre che farselo in giro in tutti i modi lo portano nella casa di campagna di G., ci vanno in tanti, anche dieci, dodici ...
    ... o quindici! Lui ed a volte un suo amichetto, R., il figlio della A., quella che abita in cima al paese. Se li fanno tutti, usano soprattutto Polly, in bocca, in culo, sborra, piscio. Tutto quanto. Ho saputo che una volta che ha fatto tutto da solo si è sentito male, si è cagato addosso ed ha vomitato per quanto lo hanno sfondato e fatto bere la sborra e l’orina...”.
    
    “Ma dai!” lo incalza l'altro.
    
    “Giuro, cioè, Io non c’ero, ma me l’ha raccontato M., il figlio di B. quello che abita vicino a lui e che a quanto sembra se lo fa da sempre… Mi ha anche detto che alcune volte c’è stata un specie di gara, su chi durava di più o chi ne faceva di più, robe così, gli hanno veramente spaccato il culo, qualcuno gli è venuto in bocca e ci ha anche pisciato, l’ha bevuta. M. mi ha detto che lui gli ha addirittura pisciato dentro, nell’intestino, mentre lo inculava per ultimo.
    
    Ma non solo quiel giorno l’ha gonfiato di piscio, lui a Polly fa fare tutto quello che vuole”.
    
    “Il piscio… Robe da matti” ribatte C. “Ma suo padre, o i parenti non lo sanno che zoccola hanno in casa?”
    
    “Ma nooo! Sei matto, verrebbe fuori un casino...”.
    
    Ora tacciono perché si avvicina il trattore per caricare l'uva.
    
    Mentre carichiamo ed il trattorista (mio zio) è indaffarato, P. mi agguanta le chiappe, mi spinge verso il mezzo, mi piega sul cassone con il suo pacco appoggiato sul culo: “Dopo ce lo dai, a me e C.. Ti vogliamo provare”. Un sussurro nell'orecchio.
    
    Non faccio in tempo a ribattere che ...
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